Giovani Comunisti: la sfida della modernità
di Pennacchi Stefano, coordinatore GC Circolo “E. Che Guevara” Velletri
Oggi i Giovani Comunisti, con l’avvento della IV Conferenza dalla loro
nascita nel 1994, si trovano davanti a una grande sfida quella della
modernità. Si sviluppa sostanzialmente su due fronti quello della
tradizione e quello dell’innovazione, dovuto ai profondi mutamenti
avvenuti negli ultimi decenni con la terza rivoluzione industriale,
meglio nota come quella delle comunicazioni. L’attuale struttura del
Partito, è indispensabile per radicarsi nei territori, con luoghi di
aggregazione che sono i circoli o le case del popolo.
Questa conferenza è l’occasione di creare una vera e propria rete efficiente
dei Giovani Comunisti che parta dalla Val d’Aosta alla Sicilia.
Inoltre un altro passo successivo sarebbe quello di dotare ogni
singola sezione di computer, perché come farebbe Marx, dobbiamo
analizzare seriamente la società in cui viviamo, capendo quali sono i
problemi reali e cercare di trovare una soluzione. Noi Giovani
Comunisti siamo il futuro che verrà, il ‘900 ci lascia un’eredità
complessa e importante per le masse, in cui veramente le classi
subalterne grazie alle loro lotte sono giunte al potere o hanno
ottenuto diritti. Per essere oggi i comunisti del XXI secolo, dobbiamo
essere in grado di innovare un sistema e un’analisi di pensiero senza
snaturarlo.
Questa innovazione, deve essere accompagnata da una forte unità nella
giovanile che porti alla sua realizzazione in maniera compiuta. I
Giovani Comunisti sono stati fondati con l’intento di capire le
generazioni future e d’innovare un pensiero comunista sempre in
evoluzione.