Il 6 marzo saremo di nuovo in piazza contro il razzismo, aderendo ad una manifestazione lanciata ancora una volta in rete, su facebook, da donne e uomini uniti dal disgusto verso una realtà davvero intollerabile. Come il 5 dicembre, quando riempimmo Roma contro Berlusconi e le sue politiche, questa volta saremo a Milano, nel cuore di una Padania terra di violenza, di disprezzo razzista, di odio verso i poveri e verso i migranti.
Il manifesto che questi compagni hanno prodotto è un esempio di come noi tutti dovremmo fare politica. Mettendo in campo una proposta chiara, con un linguaggio comprensibile e immediato.
Siamo antirazzisti. Vogliamo ribellarci allodio di questo governo contro i migranti, all’odio dei penultimi contro gli ultimi che si materializza in troppi episodi di violenza nelle nostre periferie e nei nostri quartieri popolari, all’odio organizzato dei padroni e della criminalità organizzata contro i lavoratori sfruttati, come nel caso tragico di Rosarno di pochi giorni fa.
Per questo la nostra lotta deve essere da un lato contro la legislazione razzista del governo e della Lega Nord (la legge Bossi-Fini, i pacchetti sicurezza) e dall’altro per fare crescere nella società una cultura di massa antitetica rispetto a quella dilagante i cui soggetti protagonisti siano i diversi settori che hanno promosso il conflitto in questi mesi: dagli studenti agli operai, dai disoccupati ai lavoratori della conoscenza.
Per noi Giovani Comunisti è naturale essere a fianco di questo popolo, che si organizza ora anche sul web, virtualmente, e che lotta. Per una società diversa, per diritti e tutele per tutte e tutti.