“Abbiamo un debito con i prigionieri politici baschi, i rifugiati e i tanti compagni che abbiamo perso nella lotta e alla fine ce la faremo”. Per questa frase Arnaldo Otegi, uno dei leader della sinistra basca, ha subito una condanna di due anni di carcere e altri sedici di inabilitazione totale.
Alcuni paesi fra cui la Spagna e l’Italia cercano ancora di punire voci di dissenso, con i reati d’opinione, mentre troppo spesso chi rivolge insulti o minacce contro cittadini stranieri viene invece tutelato. Questi reati di semplice manifestazione del proprio pensiero politico rappresentano un ostacolo alla libertà di espressione di opinioni politiche. Il governo Zapatero continua la linea repressiva nei confronti del movimento basco. Il mito dello Stato socialista perfetto, a cui gli italiani guardavano per consolarsi dalle sconfitte nostrane, da sempre si infrange su questioni economiche e di tolleranza (nei confronti dei movimenti baschi come per gli immigrati). In questi mesi non sono cessati né gli arresti né l’illegalizzazionecon cui si criticava il governo Aznar. Nonostante questo la sinistra basca ha mantenuto chiaramente l’impegno ad intraprendere una soluzione democratica e non violenta per risolvere la questione dei Paesi Baschi. Persino Zapatero aveva definito Otegi “uomo di pace”.
Non è accettabile che da una parte si proclami la volontà di risolvere la situazione, additando l’ETA come panacea di ogni tensione, mentre dall’altra si reprime ogni espressione, anche democratica, di un popolo che da anni viene ridotto a “gruppo di sanguinari terroristi”.
Il livello di disinformazione e manipolazione è tale per cui in questi giorni si è arrivati addirittura a denunciare un presunto rapporto tra FARC ed ETA, sotto la protezione del governo Chávez. Il giudice spagnolo Velasco pare essersi dimenticato che la fantapolitica è solitamente argomento di propaganda per personaggi quali Bush e Blair.
Il meccanismo repressivo del governo Zapatero passa sotto silenzio, ogni arresto è ignorato e ogni denuncia viene giustificata con il terrorismo, anche quando la prova inconfutabile si riduce a semplice frase durante un comizio.
Massima solidarietà quindi a Otegi e alla sinistra basca tutta, capace di resistere alle provocazioni del governo spagnolo, senza arrendersi né cedere a reazioni violente.
Niccolò Bassanello, Coordinatore GC Prato
Renato Cavarretta, Coordinatore GC Grosseto
Nadia Davini, Coordinatrice GC Lucca
Niccolò Gherarducci, Coordinatore GC Livorno
Diego La Sala, GC Pistoia
Dmitrij Palagi, Coordinatore GC Firenze