Dichiarazione di Anna Belligero, Portavoce nazionale Giovani Comuniste/i del Prc-Se
Assistiamo costantemente a tentativi reazionari di negazione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne nel nostro Paese. Gesti simbolici e concreti che rimettono in discussione le conquiste di decenni di lotta femminista e femminile, e, l’attacco mai realmente sopito intorno alla 194, ne è un esempio. Il nostro Paese sconta un arretramento fortissimo, dovuto anche alla vicinanza del Vaticano, fisica e ideologica, ai Palazzi del Governo. Tentativi che spesso si camuffano dietro le parole d’ordine di questo secolo: sicurezza, famiglia, spettacolarizzazione. L’Italia resta, inoltre, ancora uno dei fanalini di coda, nel mondo, se si analizza il rapporto tra occupati e donne, e va anche peggio se si mettono a confronto i salari di donne e uomini: ovviamente questi ultimi guadagnano almeno il 20% in più delle prime, che si vedono sottratte più tempo di vita rispetto ai colleghi maschi.
Noi diciamo no a quest’impianto sessista, razzista, e omofobo che alimenta il clima di paura e che agisce soprattutto sul corpo e sulla vita delle donne. Oggi 8 marzo, vogliamo parlare anche e soprattutto alle donne che festeggeranno senza sapere perché, e vogliamo dire loro che è necessario che tornino in piazza con noi quando difendiamo l’art.18, quando siamo nei cortei con le/i migranti, quando diciamo NOVAT, quando rispondiamo con i nostri colori alle scure pennellate di buio che il Governo dà alla nostra democrazia.
Per questo oggi invitiamo tutte le donne a mobilitarsi con noi nei prossimi giorni, perché ogni lotta sia una festa, e ogni giorno sia l’otto!
ANNA BELLIGERO
Portavoce nazionale delle/dei Giovani Comuniste/i
8 Marzo 2010