La nostra scelta strategica formulata ai primi di gennaio ha cercato di coniugare un azione che comprendesse da un lato la costruzione di vertenza sul territorio, dall’altro la mobilitazione dell’intera organizzazione giovanile per rafforzare il consenso popolare all’interno della corsa elettorale, riportando dentro la stessa piattaforma elettorale quelle battaglie innescate nei luoghi di studio e di lavoro.
Siamo partiti prima di tutto con la ripresa delle mobilitazioni studentesche che già avevamo creato nei mesi di ottobre e novembre ricostruendo una fitta rete di contatti tra i nostri rappresentanti (noi esprimiamo 3 giovani comunisti come rappresentanti d’istituto nelle tre maggiori scuole del nostro territorio) gli studenti degli istituti superiori, e una rete di docenti precari, attraverso un primo passo che ha consistito nel proporre una serie di assemblee d’istituto specifiche sulla riforma Gelmini e sulla condizione studentesca in generale, il tutto con l’obbiettivo di rafforzare quella coscienza necessaria a creare un movimento di contestazione che investisse la città e riportasse al centro dell’opinione pubblica la questione della scuola e del polo universitario ternano.
La dedizione dei compagni, la capacità di questi di rendere protagonista una larga parte del corpo studentesco ha reso possibile una manifestazione studentesca largamente partecipata (circa 400 studenti) che si è raccolta di fronte alla prefettura della città per chiedere di inoltrare il nostro dissenso fino alle alte sfere del governo.
Contemporaneamente all’inizio della campagna elettorale, la quale ha rappresentato naturalmente una mobilitazione di tutto il partito, e con esso l’intera organizzazione giovanile (specifico che sono 2 i gc presenti nella segreteria provinciale me compreso, più 1 appena uscito per motivi d’età che comunque è responsabile dell’organizzazione) ha visto l’acuirsi della vertenza della basell, un industria chimica della nostra città che tuttora rischia la delocalizzazione per scelta del management e il conseguente licenziamento di centinaia di lavoratori, i quali autoorganizzandosi hanno costruito picchetti, volantinaggi e una manifestazione cittadina partecipata da più di 5000 persone.
La presenza immediata del partito e dei gc ha creato un intesa che ci ha portato a costruire una grandissima presenza studentesca consapevole di dover unire la propria lotta a quella dei lavoratori per difendere il futuro di questa città. Una lotta che ha visto una replica pochi giorni dopo con un presidio alla stazione ferroviaria che ha portato all’occupazione dei binari. Anche in quel caso la nostra presenza non solo è stata esaltata dagli stessi lavoratori, ma è stata la terza presenza politica nell’arco di un mese ad ‘opera dei GC. Noi siamo stati sempre presenti non solo con il nostro seguito, ma anche con le nostre bandiere, con i nostri striscioni e i nostri simboli, da comunisti anche quando abbiamo parlato dal palco insieme agli stessi lavoratori.
Oltre a questo siamo stati tra i sottoscrittori di una piattaforma antifascista siglata da decine di realtà del ternano, nell’organizzare un presidio contro il tentativo di Casapound di utilizzare una manifestazione sportiva di paracadutismo all’interno dell’avio superfice comunale per attecchire come presenza politica a Terni, una contestazione che ha avuto luogo e che ha visto partecpi tanti giovani ternani a difesa del tessuto democratico e anti fascista della nostra città.
Tutto ciò lo abbiamo fatto contemporaneamente ad un lavoro di campagna elettorale estenuante, diffuso nei quartieri, davanti alle fabbriche e nei mercati, iniziativa dopo iniziativa per costruire un consenso che non solo ha riconfermato il nostro assessore uscente alla regione, ma che di fatto pone un punto fermo sulla presenza politica del prc nella città e nella provincia di terni consolidata dal lavoro e dalla fiducia dei cittadini.
Con questo resoconto spero di poter offrire spunti di riflessione a quelle realtà giovanili che sicuramente tanto dimostrano dal punto di vista dell’impegno e dell’entusiasmo, ma che purtroppo risiedono in territori dove la destra xenofoba reazionaria e neofascista avanza in modo allarmante; da questo punto di vista il nostro territorio vanta una storia gloriosa della resistenza e della sinistra di classe tale da non essere ancora corrotta dalla cultura destroide, ma cìò non giustifica di certo l’inattività che sicuramente porterebbe a perdere quanto prima una delle poche “isole rosse” ancora rimaste.
Saluti Comunisti
LORENZO CARLETTI
coord. provinciale Giovani Comunisti Terni
membro segreteria prov. PRC
31 Marzo 2010