Conseguentemente alle recenti leggi approvate in Polonia, dal prossimo 8 giugno i simboli comunisti saranno proibiti nel Paese. Questo atto, sostenuto dalla sedicente “democratica” Unione Europea, rappresenta un attacco alle forze comuniste in Polonia e nel mondo intero, ma anche a tutti coloro i quali sono veri sostenitori della pace, delle libertà democratiche e dei diritti.
Il WFDY [Organizzazione Mondiale della Gioventù democratica, che raccoglie tutte le organizzazioni comuniste e di sinistra di tutto il mondo] ricorda a tutti che questa decisione venne presa lo scorso anno, in coincidenza con la scelta da parte del presidente degli Stati Uniti e degli altri membri della NATO di inviare 30.000 soldati in più per continuare l’occupazione dell’Afghanistan.
In una coincidenza a tinte fosche, quella decisione sta avendo oggi il suo seguito naturale, con gli USA che accentuano la loro presenza militare nei territori della Polonia al fine dichiarato di “prevenire” qualsiasi azione militare proveniente dall’Est, per esempio dalla Russia.
Una volta ancora, come nelle guerre di occupazione della Jugoslavia, dell’Afghanistan e dell’Iraq, l’imperialismo usa la “democrazia” e la “prevenzione“ per imporre il proprio dominio e soffocare tutti coloro che ancora resistono contro il suo pensiero dominante.
Una volta ancora, in tempi nei quali i limiti storici del sistema capitalistico sono così evidenti, come dimostra la crisi internazionale, è necessario per le forze dominanti provare a domare le fonti della protesta e, in particolare, tutte quelle forze che possono rappresentare un’alternativa a questo inumano e irrazionale sistema nel quale viviamo.
Il WFDY considera questo un problema che non riguarda soltanto le forze comuniste. Per il loro progetto rivoluzionario i comunisti sono i primi ad essere attaccati, ma dopo di loro sicuramente verranno attaccati tutti coloro i quali si pongono l’obiettivo di alzare la propria voce contro il dominio.
Questo implica che stare a fianco dei comunisti polacchi in questa battaglia è qualcosa di più che combattere contro il divieto dei loro simboli, ma è nei fatti un passaggio necessario nella lotta per la vera democrazia e il diritto ad un’alternativa.
Per questo, il WDFY chiama tutti I suoi membri e le organizzazioni amiche, così come i partners del prossimo 17° Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, a protestare contro questa misura in una settimana di mobilitazione tra l’8 e il 15 giugno, chiedendo ai propri governi nazionali e al governo polacco azioni concrete per rimuovere queste misure.
La messa al bando dell’Unione dei Giovani Comunisti della Repubblica Ceca (KSM) non è andata in porto grazie alla lotta della gioventù ceca unita insieme a quella di migliaia di persone in tutto il mondo. Mettiamo in moto la nostra solidarietà per sollevare la nostra lotta: sconfiggeremo l’imperialismo!
Il Comitato Centrale del WFDY,
Budapest, 29 maggio 2010
(traduzione S. Oggionni)