Per una unità democratica contro ogni forma di razzismo

di Valerio Todeschini Varese, giovedì 22 luglio scorso, una ragazza viene insultata e picchiata sull’autobus perchè si lamenta del caldo. E le viene gridato  “sporca negra, negra di merda”. Un atto, l’ennesimo purtroppo, che ci da il senso di come nella città giardino ormai sempre più si sta insinuando una sorta di razzismo diffuso, strisciante, che diventa una giustificazione per gli atti più brutali, verso chi è ritenuto diverso (sia dal punto di vista razziale che sessuale). Varese, la Lombardia, che dal punto di vista economico dovrebbero essere, e probabilmente lo sono,  il ponte dell’Italia intera verso il resto del mondo, a livello sociale invece si chiude sempre di più. Si chiude verso le altre etnie, verso gli immigrati, verso chi è portatore di idee diverse e di stili di vita diversi.

Non riusciamo ad aprirci, a capire che la multiculturalità può essere una risorsa. Guardiamo città come Londra, New York, l’esempio più calzante e famoso di città globali. Lì la multiculturalità, nonostante problematiche che persistono (anche gravi), è stata messa a valore. La città si è aperta ai processi globali, sapendo ad esempio coagulare le diverse culture creando qualcosa di nuovo e importante che dia il senso di un’immagine veramente globale, a partire dall’economia fino alle arti. Qui invece a Milano facciamo l’EXPO e chiudiamo le Kebabberie, poniamo seri limiti alla contaminazione tra culture diverse.

Questo grazie alla poca lungimiranza della classe politica che ci governa: ci riferiamo ovviamente a PDL e LEGA NORD. Questi due partiti non solo non fanno niente per invertire questa tendenza di chiusura verso il diverso (a una settimana dal fatto citato all’inizio rimane un silenzio assordante, quello dei due partiti che governano questa provincia), che piano piano porta all’aumentare del razzismo diffuso nella società, ma anzi cavalcano i sentimenti più beceri e pericolosi che esistono tra il popolo. La politica ha pesanti responsabilità, con la loro propaganda questi due partiti sdoganano e legittimano atteggiamenti come quello descritto all’inizio, quando Maroni afferma che “con gli immigrati bisogna essere più cattivi” da una giustificazione alla società per mettere in atto questi comportamenti, di picchiare una ragazza sul pullman perchè si lamenta per il caldo, di uccidere un ragazzo perchè ruba due biscotti in un bar a Milano.

Dal Governo alle Giunte comunali questa destra legittima e cavalca la guerra tra i poveri, anzi la fa crescere, approfittando della crisi economica. Guardiamo cos’è successo l’anno scorso, nel 2009, l’anno di massima crisi. Mentre si licenziavano decine di migliaia di lavoratori nel mondo, le 500 aziende più ricche aumentavano del 335% i loro profitti, le più grandi multinazionali hanno aumentato quest’ultimi del 210%. Questa crisi l’hanno pagata i più deboli: i lavoratori, i pensionati, i precari. E in Italia? Mentre in Italia si attaccano le pensioni senza dire che il 49% dei pensionati prende meno di 500 euro, il 64% di chi possiede uno yacht dichiara di essere un nullatenente. Il Ministero delle Finanze  ci dice che l’evasione in Italia è pari a 120 MIliardi di Euro. Davanti a tutto questo il Governo Berlusconi attua una manovra iniqua, che fa pagare la crisi alle fasce più deboli: dopo questa Finanziaria chi è senza lavoro e aspetta la pensione di vecchiaia la prenderà dopo un anno e quindi ci rimetterà 550 euro al mese, che per 13 mensilità fa 7550 euro. Ecco cosa fa questa destra! Fa pagare la crisi ai più deboli, ai pensionati, ai precari; ma contemporaneamente dice a quest’ultimi che stanno peggio perchè ci sono gli stranieri (che pagano i contributi e quindi le pensioni ai nostri anziani, soldi che probabilmente non vedranno perchè una volta finito di lavorare torneranno nel loro paese d’origine), perchè c’è chi ci ruba il lavoro; quando loro fanno in modo di peggiorare le nostre condizioni di vita, quando affermano che Marchionne può tranquillamente spostare la produzione FIAT in Serbia senza nemmeno curarsi di tutti i soldi che i contribuenti italiani hanno versato nelle casse di quell’azienda. Ecco qual è il binomio di questa destra, tagliare sulle fasce più deboli e dare la colpa a quelli che stanno peggio, ecco cosa fa.

Alimentano quindi così il razzismo, gli creano il terreno politico per crescere. In tutto questo Berlusconi afferma che vuole cambiare la Costituzione. Ma in quale direzione? Mi sembra che se queste sono le premesse, il senso è uno: togliere quelle parti che ancora difendono le classi più povere, e togliere quegli elementi che ancora pongono un freno al razzismo dilagante su cui questa destra cresce. Noi crediamo che questo progetto vada fermato. Crediamo che davanti a tutto questo la sinistra deve avere il coraggio di impostare una battaglia unitaria con tutti quei soggetti, politici e sociali, che ancora fanno della lotta contro il razzismo uno dei loro punti fondamentali.
Bisogna unire tutte le forze democratiche in questa battaglia per difendere la nostra costituzione. La Federazione della Sinistra, che unisce (finalmente) diverse anime della sinistra, è pronta da subito a confrontarsi su questo terreno, contro ogni forma di razzismo, per la salvaguardia dei valori fondamentali contenuti nella nostra Costituzione nata da quella bellissima lotta contro il fascismo che si chiama Resistenza.

VALERIO TODESCHINI

29 Luglio 2010

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