di Francesco D’Agresta Il 7 settembre il Consiglio Direttivo di Federmeccanica, come si legge dal loro comunicato, ha ratificato “il recesso dal CCNL 20 gennaio 2008” mentre conferma la “legittimità e validità dell’Accordo 15 ottobre 2009” il tutto alla luce della “vicenda relativa allo stabilimento Fiat di Pomigliano” proseguendo con “determinazione nell’adeguamento delle relazioni industriali e sindacali” rispondendo alla “domanda di maggiore affidabilità e flessibilità” e per “far fronte alle minacciate azioni giudiziarie Fiom”.
Semplicemente Federmeccanica ha intenzione di non rispettare l’ultimo Contratto Nazionale, ma di rifarsi all’Accordo del 2009, quello non firmato dalla Fiom. La motivazione? La necessità di maggiore flessibilità e le vicende di Pomigliano, ovvero il fatto che gli operai metalmeccanici non si sono piegati ai ricatti della Fiat.Il comunicato di Federmeccanica è un eccellente testo di Lotta di Classe, quella fatta dai padroni, che si inserisce nel solco delle battaglie padronali riavviatesi con forza nell’ultimo ventennio.
Una classica presa di posizione tesa a dividere e combattere l’organizzazione degli operai nonché disarticolare ogni minima esistenza di coscienza di classe baipassando le rappresentanze sociali, progetto pienamente appoggiato dai governi di centro-destra e centro- sinistra. E’ evidente come il disegno finale sia quella di rimandare la sigla dei contratti sul livello delle singole aziende e quindi giocarsi tutto sui rapporti di forza aziendali e non nazionali. Questo è il punto centrale dell’operazione e come comunisti dobbiamo lavorare affinché ciò non avvenga, va inoltre, col nostro lavoro, riaffermata l’unità delle lotte dal punto di vista pratico e sentimentale facendoci sentire al fianco dei lavoratori in lotta.
Ora i Giovani Comunisti possono essere utili a questo obbiettivo, non tanto per l’aspetto generazionale che tali scelte sciagurate potrebbero avere, ma quanto per il fatto che i Giovani Comunisti possono col massimo sacrificio ed entusiasmo predisporre una risposta immediata e capillare sui territori.
Il nostro compito può essere, nelle prossime giornate, quello di organizzare a livello nazionale la nostra presenza davanti le industrie metallurgiche italiane con una piattaforma comunicativa unica e semplice coordinata dal nazionale, proprio per sovvertire il tentativo di dipingere i lavoratori in lotta come isolati e la Fiom marginalizzata dalla politica italiana.Rifondazione e la Federazione della Sinistra hanno, in questa fase di lotta, la possibilità di evidenziare e mettere in pratica la propria connotazione comunista ed anticapitalista e i Giovani Comunisti ne possono essere il braccio organizzato.
L’operazione non è delle più facili, se si considera la disaffezione che la nostra organizzazione ha avuto negli ultimi anni nei confronti delle vertenze lavorative, ma è nostro compito tentare e riuscire se si continua a far politica per la classe di riferimento e non per noi stessi. Se il padrone chiede i rapporti di forza dobbiamo aggiungere le nostre dalla parte giusta della barricata.
FRANCESCO D’AGRESTA
Coordinamento nazionale GC
20 Settembre 2010