Dichiarazione di Simone Oggionni Ecco un altro esempio dell’ipocrisia imperante nel nostro Paese. A Treviglio (Bg) esiste una storica fabbrica di trattori, la Same, i cui operai non sono solo, in parte, in cassaintegrazione ma anche – e per fortuna – iscritti alla Fiom.
Accade che ieri, dopo l’ennesimo accordo separato di Federmeccanica con Cisl e Uil, con cui vengono autorizzate alcune deroghe al contratto nazionale (anch’esso firmato con accordo separato), un gruppo di lavoratori ha raggiunto, in corteo, la sede locale della Cisl, protestando vivacemente e lanciando pure qualche uova.
Apriti cielo! È un rincorrersi di attestati di solidarietà alla Cisl, pieni zeppi di accuse di “violenza” e di “intimidazione”.
Cari Bonanni, Angeletti e Sacconi: questo si chiama conflitto sociale e il 16 ottobre, con la grande mobilitazione nazionale dei metalmeccanici a Roma, capirete quanto è forte nel Paese. Voi potete violare le leggi, stralciare le regole, annullare il contratto nazionale; potete fare strame della democrazia in fabbrica, imponendo accordi senza il consenso dei lavoratori. Agli operai non è nemmeno concesso di scioperare (Pomigliano insegna) e protestare.
Bel Paese avete in mente, senza i sindacati a rompere le scatole e con i lavoratori a subire ogni tipo di sopruso. Fortunatamente esistono sindacati con la schiena dritta e operai consapevoli dei loro diritti. Noi siamo dalla loro parte.
SIMONE OGGIONNI
Portavoce nazionale Giovani Comuniste/i (e orgoglioso di essere nato a Treviglio!)
1° Ottobre 2010