Riteniamo che la nostra organizzazione stia affrontando ormai da mesi una fase ri-costituente, con risultati positivi se non addirittura insperati in alcuni casi. Accade qualcosa che da tempo non vedevamo più, e cioè la nascita di nuovi circoli e collettivi di giovani compagne e compagni, nonché un aumento, non sostanziale ma sensibile, delle richieste di adesione.
E’ una fase in cui la crisi pervade le vite di tante donne e di tanti uomini, e molte/i nostre/i coetanee/i si sentono evidentemente in dovere di contribuire alla lotta contro questa crisi, contro il sistema che l’ha generata, contro il Governo che la sta cavalcando.
E noi sentiamo il dovere di ribadire, ancora una volta, il senso della nostra lotta, le ragioni, le pratiche, l’elaborazione che ispirano le/i Giovani Comuniste/i per rendere visibile e chiaro il senso profondo della nostra esistenza, della nostra militanza, della nostra lotta.
Siamo comuniste e comunisti, e per questo non sopportiamo di vivere in un pianeta che si regge sull’ingiustizia, mettiamo ogni giorno a disposizione le nostre intelligenze, il nostro tempo, le nostre vite, al servizio di chi soffre, di chi lotta, di chi rivendica ciò che gli spetta. In questi mesi ci siamo sforzati di essere presenti in tutti i luoghi del conflitto del nostro Paese, da Pomigliano alle Università occupate, dai Pride ai Comitati per l’acqua pubblica. Sui territori abbiamo lottato per impedire gli sgomberi violenti e ingiusti dei luoghi recuperati alla socialità, ci siamo scontrati con i fascisti nuovi e con le loro pratiche vecchie, siamo stati al fianco di lavoratori e lavoratrici che combattevano per il proprio posto di lavoro, abbiamo partecipato alla costruzione delle due grandi giornate di mobilitazione di questo caldo ottobre, l’8 e il 16: abbiamo, insomma, ripreso a costruire il nostro progetto di società.
Ed è esattamente questo che unisce ogni territorio, ogni sensibilità, ognuna ed ognuno di noi. Siamo legati da una storia che scriviamo assieme da anni, e che abbiamo tutta la voglia di continuare a scrivere. E’ un racconto che parte da poche parole, ma determinanti, caratterizzanti, centrali. Sono le parole che muovono ogni nostro passo, ogni nostra lotta; sono le parole che a quello che facciamo danno, appunto, il sapore della rivoluzione. Sono le caratteristiche di quella società che vogliamo costruire: antifascista, antisessista, socialista libera ed egalitaria, che metta al centro le donne e gli uomini, e il nostro pianeta, e non il mercato. Vogliamo un Paese ed un mondo, dove le guerre abbiano fine, dove tutte/i abbiano diritto di studiare e formarsi, ad un lavoro sicuro e senza ricatti, di vivere liberamente il proprio amore, di poter attraversare liberamente le strade delle proprie città. Crediamo dunque che il comunismo di questo secolo, che spetta a noi rideclinare e ricostruire non possa che realizzarsi nella piena armonia tra uguaglianza e libertà.
La nostra organizzazione deve lavorare per questo, in tutti i territori, a tutti i livelli, con tutti gli strumenti che sono a nostra disposizione. La nostra organizzazione deve lavorare ad un radicamento reale, nel rispetto dell’autonomia dei territori ma anche in quello dei luoghi, reali e non virtuali, della democrazia, e delle decisioni che negli stessi si prendono. Autonomia dei territori non può e non deve significare, pur nel rispetto delle diverse sensibilità presenti nella nostra struttura, schizofrenia nella linea politica, né tantomeno perseguire obiettivi e progettualità che sono evidentemente in contrasto con l’essenza stessa delle/i Giovani Comuniste/i. Abbiamo un simbolo, abbiamo una storia, abbiamo la necessità e l’entusiasmo di continuare a riempirli di significato, e possiamo farlo, e lo faremo davvero, solo se saremo in grado di rispettarli, e di farci percepire all’esterno non come un marasma in cerca di forma, ma come una forma che ha già in sé tanta, tantissima sostanza.
ANNA BELLIGERO
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Il Coordinamento nazionale delle/dei Giovani Comuniste/i impegna l’organizzazione a promuovere dibattiti e momenti di approfondimento sui temi della cultura politica e dei riferimenti internazionali e ideologici.
Il Coordinamento nazionale si adopera affinché tali temi, inoltre, rientrino a pari titolo nelle discussioni e nei confronti preparatori con gli altri soggetti interessati al percorso unitario.
ANTONIO PERILLO
ANNA BELLIGERO