di Antonio Perillo
La candidatura di Luigi De Magistris a sindaco di Napoli è una straordinaria occasione, per la città innanzitutto, ma anche per la sinistra napoletana tutta.Lo scatto in avanti di De Magistris è arrivato infatti in una situazione di stallo molto pericoloso nell’ambito delle forze di centrosinistra.
Le primarie di gennaio avevano infatti scavato un’ulteriore solco fra i partiti e l’elettorato di sinistra e progressista della città. I brogli accertati in alcuni seggi, le irregolarità, le inquietanti superfici di contatto con il ceto politico della destra in alcune zone della città, ma soprattutto l’evidenza della natura clientelare della raccolta del consenso da parte di entrambi i principali candidati del Partito democratico, avevano minato le speranze di rinnovamento e partecipazione dei tanti cittadini recatisi ai seggi.
A questa situazione incresciosa non era seguito nessun atto di responsabilità: per oltre un mese la città ha infatti assistito ad un triste scontro di fazioni all’interno del Pd fra eredi più o meno diretti del sistema di potere bassoliniano ed all’incapacità da parte dello stesso Pd di individuare un nome che, componendo le divisioni, riuscisse a parlare alla città e a mobilitarla per il grande obiettivo di impedire che anche il Comune di Napoli cada nelle mani della destra di Luigi Cesaro e Nicola Cosentino, indicato dalla procura come referente politico del clan dei Casalesi.
Risultava evidente come lo scontro politico in atto fosse anni luce distante dalle istanze di una città delusa da 10 anni di amministrazione di centrosinistra, una città ferita dalla disoccupazione giovanile, dallo smantellamento di ogni apparato produttivo, dal potere pervasivo della criminalità organizzata spesso in combutta con la politica, dalla mancanza di qualsiasi prospettiva di un futuro decente soprattutto per le nuove generazioni della città più giovane d’Italia.Nessuna comunicazione pareva possibile fra le scaramucce del ceto politico sui giornali e una città che nonostante tutto è in continua mobilitazione: il movimento studentesco, gli operatori sociali privati del sostegno pubblico in occupazione del Maschio Angioino, i lavoratori Fiat di Pomigliano all’inizio di una nuova vertenza, che come sempre parla a tutto il mondo del lavoro, le comunità territoriali in lotta contro l’ennesimo piano governativo che intende disseminare di discariche ed inceneritori le nostre terre.
In questo quadro, il nostro partito era fra i pochi a sostenere responsabilmente la necessità di tenere unità la coalizione per battere le destre e a parlare di programmi e di idee per cambiare Napoli. Purtroppo rimanendo perlopiù inascoltato.
E qui arriva la candidatura di De Magistris, a rompere questo circolo vizioso. Questa mossa è stata vista come un tentativo di rompere l’unità faticosamente ricostruita nei mesi precedenti. In realtà, sin dal principio De Magistris e la Federazione della sinistra, che lo ha prontamente sostenuto, hanno invitato tutti i partiti della coalizione a convergere su una candidatura tanto forte e credibile. Stranamente invece, il suo nome ha messo in crisi tanti equilibri e moderatismi nel centrosinistra, i cui esponenti non sono stati in grado di spiegare, se non in un politichese incomprensibile e inviso ai più, come mai non fosse possibile sostenere De Magistris.
Il Pd non ha trovato di meglio che rifugiarsi in fretta e furia sul nome del prefetto Mario Morcone, persona perbene, ma casertano praticamente sconosciuto a Napoli. E che ha subito chiarito alla sua presentazione che i suoi riferimenti politici sono Ciriaco De Mita e Gianni Letta.
E anche a sinistra si è aperto uno strano dibattito sull’opportunità o meno di sostenere De Magistris, come ha dimostrato il dibattito intenro di Sel. Il nostro partito e le/i Giovani Comuniste/i hanno da subito appoggiato l’impresa collettiva dell’ex Pm e la sua presentazione alla cittadinanza, nell’affollatissimo cinema Modernissimo al centro storico, ci ha riconfermato la giustezza di questa intuizione.
Innanzitutto, la candidatura di De Magistris non è un’iniziativa isolata di un nuovo vip della politica. Essa segue moltissime iniziative sin da maggio scorso, in cui l’ex magistrato ha incontrato movimenti sociali, partiti della sinistra, associazioni, che attorno al suo nome avevano costruito un’ipotesi di cambiamento per la città di Napoli, che non si era poi concretizzata nelle primarie. Il suo quindi è il nome migliore per uscire dal pantano che ne è seguito.
Poi, De Magistris non è un alfiere del giustizialismo e della legalità sganciato dalle questioni sociali. Al Modernissimo sono intervenuti movimenti sociali con denunce a carico per la resistenza dei comitati contro le discariche, ex detenuti di associazioni che assistono i carcerati, operatori sociali in lotta, studenti. Fra le parole d’ordine, la giustizia sociale. La sua è una candidatura di Sinistra.
Ancora, De Magistris è un politico giovane, ma la sua storia da magistrato dimostra il suo impegno contro il bipolarismo degli affari, contro i legami che uniscono malavita, politica e magistratura stessa. Come non ricordare che fu allontanato in maniera fraudolenta dalle sue inchieste non appena toccò interessi che coinvolgevano, fra gli altri, politici come Prodi e Mastella. La sua candidatura è la migliore garanzia di rinnovamento rispetto a 10 anni di amministrazioni di centrosinistra caratterizzate da gestione poco trasparente e spesso inefficace della cosa pubblica.
Chi fosse stato presente quella mattina al cinema Modernissimo avrebbe inoltre ascoltato parole chiare sulla necessità della gestione completamente pubblica delle risorse idriche ed un “no” netto all’idea di costruire un inceneritore nel comune di Napoli. Avrebbe infine ascoltato l’avv. Marotta, autorità morale in città e presidente dell’Istituto per gli studi filosofici, rivolgere un appello accorato a De Magistris: “Luigi, ricordati della classe operaia!”.
Insomma, la candidatura di Luigi De Magistris è un’occasione di svolta per la nostra città assolutamente da cogliere. E’ l’opportunità per far sì che le elezioni amministrative, terreno spesso minato per la sinistra e contraddistinto a Napoli da un tasso elevatissimo di voto clientelare, diventino un momento di cambiamento reale.
Le/i Giovani Comuniste/i sono pienamente impegnati in questa battaglia e rivolgono un appello a tutte le forze politiche, associative, sociali, di movimento della Sinistra. Diamoci una mano per far sì che questa campagna elettorale sia un nuovo inizio per Napoli e per le nostre lotte.
ANTONIO PERILLO
coordinatore Giovani comunisti Napoli, Coordinamento nazionale