I Giovani Comunisti esprimono pieno sostegno allo sciopero autorganizzato dai braccianti immigrati che lavorano alla raccolta delle angurie a Nardò, in provincia di Lecce, oggi al quinto giorno di lotta contro le condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti, per cui vengono pagati anche meno di 20 euro al giorno per una giornata lavorativa che arriva a 10 ore sotto il sole.
Nel lavoro stagionale vengono sfruttati ogni anno migliaia di lavoratori migranti che, costretti dalla povertà, accettano condizioni di lavoro durissime e salari da fame, condizioni superate nella storia del nostro Paese dalle lotte sindacali e politiche del Novecento, ma che oggi si ripetono sulla pelle del nuovo proletariato dalla composizione estremamente frammentata, facilmente esposto al ricatto del lavoro nero e del caporalato.
Nei giorni scorsi i lavoratori si sono radunati in assemblea ed hanno iniziato a discutere dei propri diritti e delle necessarie risposte da mettere in campo, riuscendo a superare le divisioni culturali date dalle diverse provenienze nazionali, divisioni continuamente rafforzate da chi li vuole più facili da sfruttare.
Questo sciopero è portato avanti con grande coraggio dai lavoratori che sfidano le minacce di morte ricevute dai caporali, principali organizzatori del loro sfruttamento assieme ai proprietari agricoli. i lavoratori chiedono che venga rispettato il compenso stabilito dal contratto provinciale che prevede come salario minimo il doppio di quello che attualmente ricevono, e la fine dell’intermediazione dei caporali.
A tal fine i braccianti di Nardò chiedono al Prefetto di Lecce di istituire un tavolo di confronto tra aziende agricole sindacati e lavoratori per avere risposte immediate contro lo sfruttamento del lavoro nero, per ottenere diritti e il giusto compenso a un lavoro durissimo.
E’ necessario che ciascuno per le sue possibilità e il suo ruolo rompa il muro d’omertà verso le condizioni di questi lavoratori, grazie ai quali va avanti gran parte della produzione agricola e dei profitti che si riversano sul complesso del territorio ma di cui i lavoratori non beneficiano minimamente. E’ necessario inoltre un ruolo più combattivo del sindacato nella tutela e nell’organizzazione dei lavoratori stagionali.
Un sostegno importante a questa lotta completamente autorganizzata viene dato in loca dalla masseria Boncuri, dove un gruppo di volontari dell’associazione Fisnis Terrae e della Brigata di Solidarietà Attiva, responsabili del campo di accoglienza dei migranti, ha lanciato la campagna “ingaggiami contro il lavoro nero” e offre quotidianamente un sostegno attivo e non meramente assistenzialistico ai lavoratori.
Numerosi nostri compagni partecipano a questa importante esperienza di sostegno alle lotte dei braccianti. Questi sono i dettagli per sostenere economicamente la masseria Boncuri e quindi la lotta dei braccianti:
IBAN: IT10N0335901600100000018770
BANCA PROSSIMA
OGGETTO: sostegno braccianti Nardò
red. 4 agosto 2011