di Giovani Comunisti – Lecco
In questi giorni sta per terminare, per il secondo anno consecutivo, l’attività del “Mercatino del libro usato” per le scuole superiori pubbliche lecchesi: ultime consegne di denaro e libri non venduti e quest’ulteriore esperienza sarà conclusa.
Centinaia sono state le persone, studenti e studentesse, genitori, che hanno usufruito del servizio, esattamente 258 utenti hanno potuto risparmiare cifre più o meno considerevoli nell’acquisto di libri, comperati alla metà del prezzo. 2634 volumi sono passati tra le nostre mani, accuratamente registrati, ordinati e sistemati all’interno della sede cittadina del PRC, di questi 632 sono stati venduti. L’acquisto a volte è stato sfavorito dalla stampa di nuove edizioni da parte delle case editrice e/o dalla nuova adozione di libri promossa da alcuni docenti.
E’ per questi numeri che ci riteniamo estremamente soddisfatti di aver riproposto tale servizio, con lo scopo di coniugare utilità sociale e battaglia politica: la lotta contro il carolibri, infatti, va di pari passo alla rivendicazione di un libero accesso ai saperi e della garanzia di un reale diritto allo studio, questioni che da anni stiamo affrontando convintamente all’interno del movimento studentesco lecchese, che coinvolge studenti di scuole superiori e universitari.
Oltre al risultato concreto è stata positiva la collaborazione creatasi tra i/le Giovani Comunisti/e di Lecco e diversi altri ragazzi/e impegnati/e nel Collettivo Studentesco lecchese. Si è trattato di un un’attività volontaria e gratuita, una comunione di forze e di intenti indirizzata ad offrire un servizio alla collettività, convinti che la conoscenza debba essere patrimonio di tutti, indistintamente.
Non ci fermeremo qui!
Continueremo a mobilitarci per una scuola libera, di qualità, accessibile a tutti, muovendoci contro il rincaro di libri, mezzi di trasporto scolastico, cercando di continuare nel tentativo di consapevolizzare gli stessi studenti della città; battendoci contro le aule pollaio, con più di 30 alunni, il taglio di professori e personale Ata, la dequalificazione dell’offerta formativa e didattica, per una messa in sicurezza degli edifici scolastici a rischio. Sono questi gli effetti concreti di un sistema che getta l’istruzione nelle mani del mercato, che mercifica il sapere, progetto tanto caro al Governo Berlusconi impegnato nel tentativo di delegittimare e spogliare di risorse, tramite gli oltre 8 miliardi di euro di tagli a scuole ed università pubbliche, ciò che rappresenta la crescita e il futuro di un Paese ed è fonte di democrazia e pluralismo.
Parallelamente a questo ci troviamo ad assistere a continui e maggiori finanziamenti statali ad istituti privati, nonostante il dettato dell’articolo 33 della nostra Costituzione, le università diventano fondazioni e gli ultimi tasselli di Stato sociale vengono smantellati con il pretesto di una crisi causata da trent’anni di liberismo selvaggio, speculazioni finanziarie e strapotere delle banche.
“Noi la crisi non la paghiamo”, era uno dei nostri motti, oggi modificabile con “noi il debito non lo paghiamo”: per questo, terminato il Mercatino, continueremo a stare all’interno delle nostre scuole, intervenuti per promuovere la partecipazione alla manifestazione regionale studentesca del 7 Ottobre a Milano, a quella europea del 15 Ottobre a Roma contro il neoliberismo e i diktat di Bce e Fmi, organizzando assemblee per discutere ed informare, volantinaggi e presidi nel tentativo di costruire una massa critica in grado di formulare proposte e programmi per un’alternativa di società oltre che di scuola.
Ci attende l’appuntamento del 17 Novembre, giornata mondiale del diritto allo studio, di straordinaria importanza per il mondo studentesco. Saremo presenti nella nostra città, con i nostri colori, le nostre voci, la nostra indignazione e la nostra rabbia.
Ci riconosceranno, ci auguriamo, coloro che hanno incontrato i nostri volti e le nostre istanze nel percorso del Mercatino e speriamo ora ci possano maggiormente capire e sostenere, perché la costruzione di un’alternativa passa da noi, giovani di questo paese, mai stanchi di lottare, perché “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.
Giovani Comunisti Lecco-Collettivo Studentesco Lecchese