Hanno incontrato i rappresentanti dei media i vertici dei Giovani comunisti (Federazione della sinistra) per esporre il loro punto di vista sugli scontri di Roma sabato scorso. Scontri ai quali erano presenti. A parlare è Valerio Todeschini, che fa parte del coordinamento nazionale dei Giovani comunisti. “I black blok hanno seminato il caos: hanno attaccato il corteo, hanno sfasciato auto, hanno preso di mira un supermercato dove lavoravano dei precari. Li condanniamo senza appello, la loro azione era diretta contro la piattaforma della mobilitazione e contro il coordinamento”. Tra l’altro i drigenti dei Giovani comunisti non hanno escluso che si ci siano state anche infiltrazioni neofasciste.
Una quarantina di varesini hanno partecipato alla manifestazione di Roma, che poi si è trasformata in un vero e proprio pomeriggio di guerriglia urbana. 32 di loro erano sotto i 27 anni. Una brutta esperienza, come raccontano i dirigenti dei Giovani comunisti, in quali però criticano anche la gestione della piazza da parte delle Forze dell’ordine. “Ci sono state cariche indiscriminate, blindati che attraversavano velocissimi piazza San Giovanni, un blindato che si è scontrato anche con un camion dei Cobas”. Una situazione caotica e pericolosa. Come rimarca Francesco Ilardo, del coordinamento provinciale di Varese, “c’è stata, da parte delle Forze dell’ordine, una pesante sottovalutazione ed errori, che devono fare riflettere sulle responsabilità”.
Contrari, i due dirigenti, contro le proposte del versamento di una cauzione prima della manifestazione (“si restringe la possibilità di manifestare”) e di legge speciali. ”Non si può paragonare la situazione attuale a quella degli anni Settanta – dicono -, allora lo Stato era sotto attacco”. Per loro è inconcepibile il divieto di organizzare un corteo che il sindaco Alemanno ha opposto alla Fiom. “Una cosa gravissima, che non si è mai vista nella storia dell’Italia democratica”.
da VARESE REPORT.it del 19 ottobre 2011