Come Giovani Comuniste/i della provincia di Perugia sentiamo il dovere di esprimere piena solidarietà a tutti quei compagni che oggi pomeriggio marceranno in Piazza Syntagma contro l’ennesimo pacchetto di austerità. Non possiamo piu sopportare determinati ricatti. E’ ora di ribellarsi, è ora di lottare per una alternativa credibile e reale.
Domenica pomeriggio, poche ore prima del voto del Parlamento sul pacchetto di misure varato oggi dal governo greco, migliaia di manifestanti di tutte le sigle sindacali marceranno nel centro di Atene, per una protesta-assedio che si annuncia imponente. Le misure non sono state ancora ufficialmente pubblicate, ma si prevedono tagli del 22% al salario minimo, fuoriuscita di 15.000 addetti del pubblico impiego, liberalizzazioni e tagli ad alcuni tipi di pensione, negoziato per la riduzione del debito con i creditori privati.
Parlando in televisione il primo ministro Papademos ha usato l’espressione “punto di non ritorno” per descrivere l’attuale situazione della Grecia. Chiedendo il voto dei parlamentari dei due maggiori partiti, Nuova Democrazia e Pasok, il primo ministro ha esortato i greci a reagire in nome di un patriottismo il cui obiettivo deve essere quello di salvare il Paese dalla catastrofe. Pur di raggiungere il suo obiettivo – il 20 marzo sono in scadenza circa 15 miliardi di titoli di Stato – il presidente del Consiglio ha palesemente mentito sulle prospettive economiche indicando l’inizio della ripresa nel 2013. La maggioranza, anche se il governo ha perso l’estrema destra e alcuni pezzi del Pasok, che viene dato ormai all’8% nei sondaggi, dovrebbe tenere. Sul fronte politico, sul voto di domani sono intervenuti i leader dei due maggiori partiti greci, il conservatore Nea Dimokratia (Nd) e il socialista Pasok, lanciando un forte appello e un serrate i ranghi ai propri parlamentari perché votino compatti per il pacchetto di misure approvate dal governo.
Oggi, secondo giorno di sciopero generale, in piazza contro le nuove misure di austerità sono scesi i sindacati Gsee e Adedy, concentrati sempre a piazza Syntagma. La confederazione sindacale comunista Pame aveva dato appuntamento a Omonia, un’altra piazza di Atene. In 4.000 hanno sfilato a Salonicco, seconda città del Paese. Circa 5.000 agenti in tenuta antisommossa hanno presidiato Atene, e a differenza di venerdì non ci sono stati incidenti. In mattinata, militanti del Partito comunista greco (Kke) avevano issato due grandi striscioni sull’Acropoli di Atene, con la scritta, in greco ed in inglese “Abbasso la dittatura dei monopoli dell’Unione Europea”.
Di Grecia ha parlato oggi a Helsinki anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affermando che “la situazione della Grecia è diversa” da quella italiana. Il presidente si è detto “impressionato e preoccupato da questa forte manifestazione di malessere sociale in Grecia”. Venerdi, in un’intervista alla tv Usa economica Cnbc il presidente del Consiglio Mario Monti si era detto ottimista sul futuro della crisi greca: “Non credo ci sarà un default della Grecia, n‚ una sua uscita dall’euro”, aveva spiegato.
ANDREA FERRONI
Portavoce Provinciale Giovani Comuniste/i – Perugia
13 febbraio 2012