La notte non è trans…

di Open Mind Catania

Michelle Santamaria, estetista transessuale di Licata decide di passare la sera di san Valentino, il 14 febbraio, in un pub del centro storico di Catania, in via Michele Rapisardi vicino il Teatro Massimo Bellini.  E’ in compagnia di un’amica, le ore trascorrono ballando ma verso le 4 del mattino Michelle viene insultata da un ragazzo con l’immancabile ” Bastardo frocio devi morire ” e colpita con un pugno in pieno viso. Altre persone, il branco, giovani e giovanissimi, la fanno cadere e la copiscono nuovamente con calci e pugni.
Michelle non viene soccorsa da nessuno, nemmeno dai gestori del locale ma viene anzi inseguita dagli aggresori, alcuni dei quali armati. Riesce ad arrivare in Questura e denunciare il fatto, viene soccorsa e medicata all’ospedale Garibaldi dove le riscontrano trauma cranico e toracico e una vertebra fratturata, con una prognosi di 25 giorni. Vogliamo esprimere la nostra solidarieta’ a Michelle, riconoscendole il coraggio di essersi esposta con una denuncia pubblica e augurarle di rimettersi al piu’ presto da questa ignobile avventura, conoscendo perfettamente le dinamiche incontrollabili che scatenano questi accadimenti. Come quando siamo accors* in difesa di una trans sieropositiva che a San Berillo non era stata fatta salire in ambulanza, chiamata perche’ si era sentita male e tante volte abbimo raccolto il disagio, il dolore e le lacrime di volti e anime ferite nei corpi e nella dignita’, accompagnati in questo, dalla solidarieta’ concreta di donne e uomini, compagne e compagni. Catania non e’ immune dalla violenza contro chi ha il coraggio e il desiderio di mostrare un aspetto diverso e non conforme alla cultura dominante della nostra terra.
Le parole di Michelle ce lo confermano. ” Mi hanno aggredita perche’ ho un viso maschile e non femminile come piace a loro. ” Come a dire che ognuno di noi deve corrispondere a ruoli estetici e comportamenti normati, che non siano destabilizzanti. A tal proposito vorremmo spendere due parole sull’esibizione del duo i Soliti Idioti a Sanremo. Non crediamo sia stata offensiva e deleteria verso i gay, anzi. Ha parlato a milioni di persone di matrimonio omosessuale, certamente con dei limiti, ma bisogna anche tenere conto che non sono attivisti del movimento e avere detto di omodessualita’ in prima serata ci sembra importante, se pensiamo che un film a tematica omo/trans viene mandato in onda verso mezzanotte ed anche un casto bacio scatena polemiche infinite. Certo la reazione di Gianni Morandi e’ stata stereotipata ma bisogna tenere conto di tutto il contesto. E anche un’altra cosa, positiva a nostro avviso, e’ accaduta a Sanremo. Alla domanda dei Soliti Idioti se vi erano omosessuali in sala, dapprima timidamente poi in maniera risoluta, decine di mani si sono alzate. Un coming out in prima serata al Festival di Sanremo non si era mai visto prima. E in questo paese non e’ cosa da poco.
E allora ben vengano i siparietti colorati che presentano un’immagine non conforme e normata dell’omosessualita’ e della transessualita’ con tutti i limiti che vogliamo,per evitare di doversi mostrare  lesbiche, gay e trans ” normali “. D’altra parte anche i Gay Pride subiscono puntualmente la stessa accusa di essere eccessivi e sbracati. E pensiamo anche che sarebbe bello se fossero le persone GLBTQ a parlare di se al mondo. Artisti, ferrovieri, operaie, senza delegare ad altr*.
Se pensiamo che a dicembre una giovane ragazza, Stefania Noce, fiera della sua donnita’ e’ stata massacrata dal suo fidanzato, ci rendiamo conto di come la nostra terra sia ancora pregna di cultura patriarcale che si traduce in disprezzo e violenza contro i corpi che la mettono in discussione. Donne, lesbiche,gay e trans nella loro identita’ non normata e quindi rivoluzionaria, sono comunemente considerat* soggetti fragili e a rischi. Capovolgiamo questo paradigma, facciamo diventare il limite una risorsa, cosi’ costruiremo un mondo altro.

Per tutte e tutti, liberi di essere e di amare!

OPEN MIND CATANIA

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