Una giornata di mobilitazione contro i test Invalsi

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Anche quest’anno il Ministero dell’Istruzione cerca di ingabbiare i fondi destinati alla scuola pubblica nella ragnatela dei test Invalsi. Il test si esegue in tutti gli istituti, di qualunque ordine e livello, interrogando studentesse e studenti sul grado di formazione e sull’efficienza dell’istituto nel suo complesso, non tenendo minimamente conto delle specificità territoriali e del fattore soggettivo del docente che determina l’elaborazione, la stesura e l’ordine attraverso il quale viene articolata la programmazione. Già da due anni gli alunni vengono preparanti nel corso dei mesi ad affrontare questo aberrante test a risposta multipla, sottraendo tempo preziosissimo alla didattica nel dissenso più generalizzato. Si cerca di imporre in Italia quel modello anglo-statunitense che vorrebbe quantificare la cultura presunta dello studente attraverso lo strumento dei quiz, in coerenza rispetto al corso delle controriforme di scuola e università che nell’ultimo decennio hanno prima sperimentato, poi introdotto e legittimato gli inutili e controproducenti crediti formativi. L’ennesimo provvedimento utilizzato per squalificare la dignità dell’apprendimento denaturando il senso stesso della didattica.

Secondo la burocrazia ministeriale i tre quarti dei lavoratori della scuola non sarebbero all’altezza di svolgere il proprio ruolo, meritando per questo una decurtazione ulteriore sulla busta paga più bassa d’Europa. Il test servirà esclusivamente a sottrarre fondi agli istituti giudicati “non meritevoli” -attraverso un più che opinabile metro di valutazione- in armonia con l’odioso concetto che vorrebbe ridurre l’intero apparato pubblico ad un’azienda amministrata dalla forza politica di turno. A questa logica di eterno ricatto, che ha condotto sul baratro la scuola e le finanze dell’intero Paese, ci opponiamo con forza rivendicando il ruolo centrale dell’istruzione pubblica nell’emancipazione morale e culturale dell’individuo e della società. Crediamo che una Democrazia capace di mettere in discussione la scuola abbia già messo in discussione da troppo tempo sé stessa.

Siamo convinti invece, sia doveroso fornire agli studenti i mezzi più idonei a valutare il proprio istituto e il proprio grado di preparazione, attraverso una sempre maggiore interattività col corpo docenti. Non è un caso che il Ministero di Trastevere si sia mostrato sordo alla richiesta di nuovi metodi di apprendimento, elaborati nel corso degli anni nel confronto delle maggiori avanguardie della pedagogia moderna. Mentre i tre quarti degli edifici vengono giudicati non a norma per lo svolgimento delle lezioni -in classi sempre più sovraffollate- Profumo condanna le periferie economicamente più disagiate del Paese a restare in eterno periferie della civiltà. Lo Stato non può esimersi dall’esercizio puntuale del proprio ruolo proprio li dove è maggiormente richiesto. La voragine prodotta da questo scellerato progetto verrà colmata ancora una volta dalla criminalità organizzata, dalla disinformazione e dalla diseguaglianza sociale in forma di violenza.

Tali ragioni ci hanno spinto a costruire assieme ai Cobas una giornata di mobilitazione per rispondere unitariamente all’ennesima scure che si abbatterà sulle fasce più deboli del Paese. Gli studenti e i lavoratori non accetteranno di essere parte attiva di un tranello che sottrae fondi ulteriori ad un comparto già martoriato: i test non sono obbligatori, e per questo resteranno carta bianca. Nel tentativo palese di mitigare gli effetti della mobilitazione, l’Invalsi si ostina a modificare la data delle verifiche negli istituti superiori: quando questa verrà definita, assieme ai lavoratori di categoria, costruiremo mobilitazioni in ogni territorio, riportando nelle strade e nelle piazze il dissenso di una generazione non più disposta a pagare gli effetti devastanti che le destre hanno prodotto in questo Paese nel corso degli ultimi vent’anni. Un giorno fuori dalle scuole, per difendere il diritto di rivendicare ogni giorno una scuola efficiente, inclusiva, democratica e di massa.

GIOVANI COMUNISTE/I

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

aprile 2012

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