di Simone Oggionni
Come tutti sapete, dopo la grande manifestazione della Federazione della Sinistra del 12 maggio, i Giovani Comunisti erano pronti – per la giornata del 26 maggio a Roma – alla seconda mobilitazione del mese, raccogliendo e rilanciando l’appello del comitato “il nostro tempo è adesso” di cui siamo parte. I fatti tragici di Brindisi hanno cambiato l’agenda e l’ordine delle priorità.
Abbiamo deciso di aderire all’appello lanciato dagli studenti brindisini per una manifestazione nazionale a Brindisi (il 26 maggio alle ore 14: qui il testo) e di spostare la manifestazione di Roma contro la precarietà a metà giugno (la data scelta verosimilmente sarà quella del 16 giugno. A questo link trovate il testo di adesione alla manifestazione di Brindisi del comitato).
Che cosa chiediamo a tutte le compagne e a tutti i compagni?
Uno sforzo di mobilitazione e organizzazione importante, raggiungendo questo sabato Brindisi (coordinandosi con il sottoscritto, con Anna o con gli altri compagni dell’esecutivo, a partire da Claudia Nigro e Danilo Borrelli) e lavorando con grande impegno – come già stavamo facendo nei giorni scorsi – per la riuscita dell’appuntamento nazionale di metà giugno.
Stanno cercando di indirizzare la transizione politica e sociale in corso verso esiti ancora più autoritari e reazionari, hanno colpito una scuola, uccidendo una ragazza, una di noi. Noi abbiamo l’obbligo di rimanere uniti, di dire a gran voce che non abbiamo paura e di rilanciare il nostro impegno e la nostra capacità di costruire, dentro la crisi e contro la crisi, il massimo del conflitto possibile.
È un passaggio delicato, e la possibilità che si utilizzi il terrore per sedare il conflitto sociale e per inaugurare una nuova stagione di controriforme in nome della solidarietà nazionale è un rischio concreto. Dobbiamo attrezzarci e il nostro ruolo – se stiamo sul pezzo – potrebbe essere tutt’altro che marginale.
Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente le compagne e i compagni dei Gc per il grande lavoro messo in campo per il 12 e nelle mobilitazioni in tutta Italia il giorno della bomba. Penso di poter dire che il nostro contributo è stato, in entrambi i casi, decisivo.
SIMONE OGGIONNI
Portavoce nazionale Giovani Comuniste/i
24 maggio 2012