di Matteo Quarantiello
La rivoluzione giornaliera non è stata soltanto uno slogan di campagna elettorale, ma un progetto concretizzatosi alle elezioni universitarie di Cagliari il 29 e 30 Maggio in cui la lista Unica 2.0, nata ormai 4 anni fa, conferma un trend positivo inarrestabile.
Ci sembrava pura fantasia nel lontano 2008, ai tempi dell’Onda, che un progetto indipendente e politicamente maturo, organizzato e spinto dalla voglia di cambiare il mondo, potesse scalfire un blocco di potere consolidato da anni quale era Comunione e Liberazione. Non bastò neanche il ricorso di CL per annullare le elezioni nel Novembre 2008, perché al rinvio nell’Aprile 2009 Unica 2.0 stravinse per la prima volta conquistando 3 seggi su 5 agli organi centrali: da quel momento in poi non si è più fermata. Si attraversarono le elezioni di corso prima e quelle dell’ERSU poi, decretando infine la de-ciellinizzazione dell’università. Oggi il primo vero test elettorale con il rinnovo di tutta la rappresentanza dopo la disastrosa riforma Gelmini e i risultati parlano da soli: Unica 2.0 conquista la quasi totalità dei seggi agli organi centrali con oltre il 63% dei consensi (2 su 2 nei CDA di Università ed ente sportivo, 3 su 4 al Senato Accademico), oltre 3000 sono i voti totali ottenuti, aumentando non solo in percentuale ma in valore assoluto i propri consensi rispetto a tre anni fa.
I Giovani Comunisti sono fieri d’aver investito la propria organizzazione nel progetto di Unica 2.0, sicuri che questa forma aggregativa e organizzativa sia quella vincente a sinistra. Quando la lista si costituì, da più parti veniva tacciata come un semplice cartello elettorale per vincere le elezioni.
Oggi è palese a tutti cosa sia diventata Unica 2.0 e quale sia la portata del suo agire fra i giovani nell’università del capoluogo sardo. Un’associazione reale, fatta di tantissimi ragazzi che lavorano con disinteresse al progetto, che non nascondono le proprie idee e che mettono il cuore in quello che fanno. Un’associazione in grado di coprire ogni spazio politico attorno a se, non lasciando i margini per rivendicazioni di bandiera che poco avrebbero di politico. Un’associazione che mette al centro i temi: dai diritti di tutti i giorni degli studenti, alle rivendicazioni di più ampio respiro, che parlano di università come strumento di mobilità sociale. Un’associazione in grado di unire lo svago alla serietà dei temi trattati, in grado di proporre cultura, cinema, musica e sport mettendo al centro la partecipazione e la formazione costante di chi partecipa alle diverse attività.
In questi anni si è passati dalle iniziative sui beni comuni ai diritti civili, dall’impegno per le battaglie referendarie ai temi più pertinenti con le problematiche del diritto allo studio. Si sono portate avanti inchieste e l’associazione è stata protagonista dei periodi più bui che gli studenti potessero attraversare, dai provvedimenti locali a quelli nazionali. Si è presa la responsabilità di riscrivere lo statuto dell’ateneo plasmato su una riforma che non ci piaceva e che siamo stati costretti a subire. Contemporaneamente continuava il lavoro di lunga lena negli organi, con i problemi di sempre degli studenti: dagli appelli d’esame alle mense, dai pochi alloggi per i fuori sede alle collaborazioni studentesche.
Oggi Unica 2.0 si conferma punto di riferimento di un’intera generazione e si propone come alternativa a quella politica incapace di percepire i bisogni reali che arrivano dai cittadini. Un’associazione che crede nella politica come strumento di cambiamento e propone un modus operandi adatto ai tempi e agli interlocutori con cui si deve rapportare, senza perdere però l’altezza dei suoi contenuti e l’identità delle proprie parole d’ordine.
Come comunisti dobbiamo avere la maturità politica di capire quale strumento organizzativo sia più adatto a comunicare con la nostra gente nelle diverse situazioni. Il fine dev’essere quello d’individuare strategie risolutive ai problemi quotidiani per poterci porre non solo come semplici interlocutori ma come punto di riferimento stabile e duraturo.
I Giovani Comunisti a Cagliari hanno contribuito a creare una realtà che va oltre gli steccati dell’arrivismo personale e delle divisioni strumentali, una comunità che mette al centro il gruppo con uno spirito inclusivo, non settario, che fa convivere nella stessa casa le matricole candidate ad ogni livello con chi ha già iniziato da qualche anno il proprio percorso universitario e si sente già in dovere di fare un passo indietro.
Una delle parole d’ordine vincenti di Unica 2.0 è infatti il ricambio continuo e per l’associazione non è soltanto uno slogan, ma al contrario di altre realtà si è davvero rinnovata. L’ha fatto candidando tantissimi volti nuovi, spesso giovanissimi e mettendo invece i rappresentanti uscenti nella condizioni di passare in maniera adeguata il testimone ai futuri eletti. Un gesto di maturità politica che è raro osservare oggi, che testimonia l’elevato radicamento di una realtà in grado di mettersi costantemente in discussione e che getta le basi della propria sopravvivenza e del proprio futuro sul ricambio continuo. Studenti rappresentanti e non rappresentanti studenti, questo lo slogan nel processo di rinnovamento. Noi da comunisti ne aggiungiamo un altro: “tutti necessari ma nessuno indispensabile”, perché in Unica 2.0 esistono strutture democratiche elette dai suoi iscritti e sancite da un congresso, non capetti o leaderini, magari etero diretti. Una realtà dunque autonoma, sul piano politico, e anche su quello finanziario, grazie all’autofinanziamento e alla sottoscrizioni dei dei suoi aderenti e dei suoi rappresentanti.
Tutte conquiste ottenute a suon di mediazioni e di lunghe discussioni, come la stesura del documento politico dell’associazione, uno dei più avanzati che realtà come questa possono vantare. Un processo, quello della stesura, che ha visto un’esplosione di partecipazione e che è stato estremamente formativo all’interno dell’associazione. Un bagaglio culturale e politico che si tramanda giorno per giorno e contemporaneamente si aggiorna e si colora con le novità che gli eventi impongono.
I Giovani Comunisti rinnovano dunque il proprio impegno all’interno del progetto, avviando a partire da oggi un rilancio della giovanile affinché più forte e più ampio sia il contributo dei comunisti in un progetto che tanto aveva bisogno di essere curato e che tanto è in grado di insegnare ogni giorno a tutti noi.
MATTEO QUARANTIELLO
Portavoce regionale dei Giovani Comunisti Sardi
Rappresentante uscente per Unica 2.0 nel CDA dell’università di Cagliari