redazionale
Erano anni a Milano che il movimento studentesco universitario e la rappresentanza accademica vivevano nell’incomunicabilità reciproca, l’uno avvezzo alle tipiche pratiche del solito estremismo antistorico, l’altra irrigidita e intorpidita nel pantano della rappresentanza autoreferenziale del tutto estranea alle esigenze reali, quotidiane, degli studenti. Era necessario uno scossone, che puntualmente è arrivato. La storica, ormai passata, lista di rappresentanza del centrosinistra dell’Università degli Studi di Milano è sfumata sotto il peso dei suoi troppi errori ed ha lasciato il passo al cambiamento, all’alternativa.
Unisì – Uniti a Sinistra, una coalizione in cui i Giovani Comunisti svolgono un ruolo dirimente, si è presentata per la prima volta al voto conquistando circa il 30% dei consensi e ottenendo lo stesso numero di rappresentanti agli organi superiori della potente lista collegata a CL, oltre ad una larga presenza negli organi inferiori.
Una coalizione fin da subito caratterizzata da pluralismo e partecipazione, che ha saputo coinvolgere ed attrarre associazioni e collettivi attorno ad un programma di alternativa, capace di sviluppare una visione di metropoli a tutto campo e di cittadinanza studentesca a partire dalle rivendicazioni immediate. Un luogo in cui rappresentanza e movimento, lotta e istituzione, trovano finalmente una sintesi proficua.
Sia nel passaggio programmatico che nelle fasi elettorali il ruolo dei nostri compagni, militanti dell’associazione Link – Sindacato Universitario Milanese, si è rivelato importantissimo, portando alla costruzione di un vero e proprio balzo in avanti della rappresentanza studentesca milanese e consentendo alla sinistra anticapitalista di riabilitarsi nello scenario cittadino.
La strada appena tracciata è tutta percorrere: la bussola dell’unità della sinistra su un progetto di alternativa, praticato non senza difficoltà e ostacoli, ma del tutto premiante, è stato portato avanti con lo stesso successo all’Accademia di Brera e ci si prepara ad affrontarlo l’anno prossimo all’Università Bicocca e al Politecnico.
Con tenacia i Giovani Comunisti continueranno a proporre le ricette vincenti sperimentate alla Statale, unità e alternativa, come binario imprescindibile per ricostruire un progetto di università popolare di qualità, di tutti e per tutti.
Ai Giovani Comunisti che stanno costruendo la presenza comunista nelle università e nei movimenti studenteschi, e in particolar modo ai compagni recentemente eletti negli organi accademici, va un caloroso augurio di buon lavoro da parte di tutta l’organizzazione.
Giovani Comuniste/i
10 giugno 2012