Se ci credi, cambia davvero

di Emiliano Fidone, Bartolo Lorefice, Andrea Gentile, Davide Guastella, Roberto Capizzi, Sandro Alfieri, Marco Di Corrado

Gent.mo Dott. Ingroia, siamo un gruppo di giovani sconosciuti di una cittadina a poche centinaia di km dalla sua Palermo; un gruppo di giovani che da quasi dieci anni ormai si batte attivamente per la propria terra, mossi soltanto dall’amore per essa e dalla voglia di vederla finalmente cambiata. Abbiamo deciso di scriverle per 2 motivi:
Innanzitutto, per un rispetto profondo verso la sua persona, verso il lavoro che la vede impegnata ormai da 25 anni ( proprio mentre molti di noi nascevano lei entrava nel pool di falcone e borsellino); rispetto per la sua schiena mai piegata in un palazzo troppo spesso traballante, lo stesso palazzo che si curò troppo poco di due magistrati che oggi, con profondo cordoglio, siamo costretti a definire eroi.

Ma lo facciamo soprattutto perchè siamo convinti che oggi in Sicilia è necessario un cambiamento vero, una discontinuità chiara, netta con le pratiche che da troppo tempo asfissiano la nostra terra. Un nuovo percorso, che non può e non deve essere rappresentato dal vecchio gioco delle parti, dal teatrino della politica; da un candidato sordo alle istanze della gente e che da troppo tempo macera nella naftalina, o peggio ancora da un candidato che dell’antimafia ha fatto la sua professione, che grida forte “no alla mafia” dal palco di un comizio, ma che in maniera subdola, appoggia da 4 anni un presidente della regione da sempre ambiguo, ed oggi in attesa di giudizio per associazione mafiosa.

Di fronte a tutto questo riteniamo, che serva oggi il coraggio di indignarsi, di contrastate in maniera concreta le mafie e i poteri forti e porre le basi di un nuovo corso. Non è più tempo di profeti. Bisogna rimettere al centro i temi del lavoro, bisogna cominciare a parlare seriamente di una disoccupazione che miete vittime di continuo, di migliaia di giovani che ogni anno devono lasciare la Sicilia per potere campare. Sembra essere tornati indietro di 50 anni. I nostri padri seduti per ore su una valigia di cartone, in carrozze sporche e maleodoranti per regalarci una nuova prospettiva, noi con una laurea e un computer, specializzati ci definiscono, non più in treno perchè qualche miliardario ha deciso che il treno al sud non produce e quindi va tagliato; cambiano i corollari ma la sostanza è ritornata ad essere quella di un circolo vizioso che vede perire la Sicilia sotto i colpi di emigrazione, malaffare, licenziamenti, chiusura di imprese e il proliferare di nuove povertà.

Così abbiamo deciso di metterci la faccia. Siamo stanchi di correre dietro ai calcoli elettorali di segreterie di partiti, piene ormai di soli generali e lontani anni luce da iscritti e cittadini. Vogliamo riprenderci con determinazione il futuro che giorno dopo giorno ci viene rubato. La strada è ardua, lo sappiamo, ma siamo sicuri che c’è anche tantissima gente pronta a impegnarsi. Siamo pronti all’ennesimo sacrificio, a dare fino all’ultima goccia di sudore, a girare strada per strada,casa per casa. Siamo sicuri che esiste ancora una Sicilia in grado di svegliarsi e riaffermarsi nei valori di legalità, sviluppo e solidarietà,. Per questo le chiediamo di sposare la nostra causa e aiutarci a coltivare un sogno che con l’aiuto di tutti può diventare realtà. Lei partigiano di una costituzione sempre più calpestata, Lei che per lavoro ha scelto di servire lo Stato.

La invitiamo formalmente (per quello che può valere la formalità del nostro invito) a candidarsi a presidente della regione, e coinvolgere insieme a noi la Sicilia onesta, la politica che non ci sta, la societa civile che si ribella, quanti in questi anni si sono opposti al massacro sociale,allo sperpero delle nostre risorse, quanti non si sono compromessi in trasversalismi e cambi di casacca  ed ogni singola persona che vuole riscattarsi e costruire una Sicilia migliore.

Non importa se alla fine avremo vinto, ci sentiremo comunque soddisfatti per avere gettato le basi di un nuovo giorno e per aver donato ai siciliani la possibilità di sentirsi finalmente liberi.

EMILIANO FIDONE

BARTOLO LOREFICE

ANDREA GENTILE

DAVIDE GUASTELLA

ROBERTO CAPIZZI

SANDRO ALFIERI

MARCO DI CORRADO

19 giugno 2012

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