80.000 in piazza contro l’austerità. Primi guai per Hollande

di Huff Post Spagna

Migliaia di persone di persone sono scese in piazza a Parigi per dire no all’Europa dell’austerità due giorni prima dell’inizio del riesame al Parlamento europeo del trattato fiscale. Una manifestazione organizzata da una sessantina di organizzazioni di sinistra riunite sotto la sigla del Front de Gauche, il Fronte della sinistra di Jean-Luc Melenchon, che al grido di “Resistenza” è partita nel pomeriggio da Place de la Nation per dirigersi a Place d’Italie, dove si sono aggiunti i leader sindacali.
Secondo il Front de Gauche in piazza sono scese più di ottantamila persone. La polizia dice cinquantamila, ma il successo della mobilitazione è indubbio. Cinque mesi dopo la grande festa della Bastiglia, quando la sinistra festeggiò l’elezione alla presidenza della Repubblica del socialista Francois Hollande, la gauche torna a sfilare per le vie parigine: e stavolta nel mirino c’ è anche Hollande.
“Questo è il giorno in cui il popolo francese comincia a mobilitarsi contro la politica di austerità”, ha detto Jean-Luc Mélenchon, co-presidente del Front de Gauche, sottolineando la presenza al suo fianco di rappresentanti europei della sinistra radicale, uno spagnolo e un portoghese.
In un documento preparato per la manifestazione, gli organizzatori hanno denunciato che il trattato europeo farà entrare tutta l’Europa in una spirale depressiva, con il rischio di un estensione generale della fascia di povertà. “Sarebbe una battuta d’arresto senza precedenti dopo la seconda guerra mondiale” .
Sabato Melanchon e gli altri hanno ricevuto il sostegno, in una dichiarazione congiunta, di diverse figure della sinistra radicale europea, come il greco Alexis Tsipras, José Luis Centella, presidente del Partito Comunista di Spagna, o il co-presidente del partito tedesco Die Linke , Bernd Riexinger.
In testa alla manifestazione di Parigi anche il numero uno del Partito comunista francese (Pcf) Pierre Laurent, il leader del Nuovo partito anticapitalista (NPA) Philippe Potou, Olivier Besancenot, ex candidato trotskista all’Eliseo, Annick Coupé del sindacato Solidarnosc e rappresentanti di Attac. Alla domanda dei giornalisti circa l’assenza di membri della sinistra del Partito socialista, Mélenchon ha detto che “non ci sono forse in testa al corteo ,ma ci sono dentro tutta la manifestazione”.
Melenchon, ex candidato dell’estrema sinistra battutissimo alle ultime elezioni per la presidenza della Repubblica, ma tornato subito in trincea, ha negato che la manifestazione sia contro il governo . “Questa è una manifestazione di opposizione alle politiche di austerità”, ha insistito. Diverso il tono di Olivier Besancenot , per il quale “bisogna collocarsi come l’ opposizione politica a sinistra del governo”. “Era ora che si tornasse in piazza e ci si facesse sentire contro la politica del governo”, ha aggiunto il leader trotskista, leggendo la manifestazione come il “primo passo” per una “durevole unità” a sinistra.
Nel corteo molte femministe hanno marciato dietro uno striscione “lotta delle donne contro l’austerità e la precarietà per una Europa solodale” . Christiane Marty (Attac, Fondazione Copernico) ha detto che le donne sono le prime vittime di austerità.
Sul fronte europeo resta alta la tensione in Spagna. La manifestazione degli indignados di domenica (la terza in una settimana) si è conclusa con nuovi scontri con la polizia. La tv di Stato spagnola ha riferito di due feriti e 12 arresti e ha mostrato le immagini di cariche della polizia sui manifestanti, che venivano colpiti con manganelli. E di fronte alle proteste che si allargano a più piazze (sabato ha manifestato anche il Portogallo) anche la virtuosa Islanda lancia un avvertimento. Il giorno dopo che il governo ha presentato i tagli al bilancio in Parlamento, il ministro degli Affari esteri e del Commercio estero, Össur Skarpheoinsson, ha sostenuto che “l’austerità, di per sé, non funziona” per uscire dalla crisi.
“Siamo stati il primo Paese in Europa a cadere nella recessione, ha detto, ma siamo stati anche la prima nazione a uscirne. Se si può trarre una lezione dal risanamento economico islandese, è che l’austerità da sola, non funziona”, ha denunciato Skarpheoinsson.

HUFF POST SPAGNA

ottobre 2012

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