Documento approvato dal Coordinamento nazionale delle/di Giovani Comuniste/i
Primi firmatari: Anna Belligero, Simone Oggionni
La manifestazione della Fiom di ieri è stato un momento importante per la sinistra, specie all’indomani dei risultati elettorali di febbraio e dello sfacelo che ha continuato ad investire il Paese nei mesi successivi. Dopo un anno di Governo tecnico, a guida Monti-Bce, la stessa compagine ha dato vita al Governo Letta-Alfano, prevedibilmente fautore delle stesse politiche devastanti del governo che l’ha preceduto.
Le false speranze di cambiamento, promesse dal risultato elettorale, sono state disattese.
Riteniamo indispensabile, per noi e per la sinistra tutta, che si inaugurino luoghi per discutere della sconfitta “storica” della sinistra, che spesso erroneamente confondiamo semplicemente con i risultati elettorali: è una sconfitta che si divide in due momenti, quello della tattica, e quello, più profondo, che riguarda l’arretramento complessivo della Sinistra. Nel nostro 2,2%, così come nel 3% di Sel, ci sono ragioni strutturali, storiche, che vanno indagate seriamente, e che riguardano qualcosa di più profondo di un semplice risultato elettorale. Sono risultati che ci parlano direttamente di una connessione sentimentale interrotta o nel migliore dei casi molto precaria con la nostra gente.
E’ urgente oggi più che mai che la sinistra abbandoni suoi diversi atolli, torni a parlarsi, a confrontarsi, che ricerchi nuovamente linguaggi e pratiche, necessari per dare risposte a chi ne ha bisogno. A chi non ha lavoro e a chi lo ha, ma senza diritti, a chi è precario e a chi subisce la delocalizzazione dell’azienda, a chi studia in un sistema formativo sempre più scadente, e a chi non può permettersi di farlo, a chi muore per il profitto dei padroni e a chi combatte la mafia, ai migranti dimenticati, alle donne che subiscono violenza, agli amori che non hanno diritti.
Non è solo una questione di “facce nuove” (chieste a gran voce da più parti) ma anche e soprattutto di intelligenze e pensieri che hanno con la realtà odierna una maggiore relazione. Non è banalmente una questione di stile ma di contenuto, di freschezza, di voglia di sperimentare e non di restaurare, è qualcosa che ha bisogno anche del presente e non solo del futuro per dare un contributo a questa sinistra sminuzzata.
Serve essere a disposizione dei progetti ricompositivi a sinistra, a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione della diversità e al contempo a partire dalla convinzione che alcuni nostri presupposti (come la collocazione europea e la scelta di non essere compatibili con l’austerità e le politiche neo-liberiste) possono essere un contributo importante per questo discorso comune e collettivo che va intrapreso.
ANNA BELLIGERO
SIMONE OGGIONNI
(primi firmatari)
20 maggio 2013