di Giovani Comunisti – Salerno
Una nuova forma di repressione insensata e senza alcun raziocinio, si è perpetuata al Liceo Classico Tasso di Salerno. Martedì scorso, una ragazza, sentendosi male, richiede l’intervento della madre per poter avere l’autorizzazione a tornare a casa. La madre presentandosi a scuola per prelevarla, si vede negare il permesso da parte del Preside Carfagna, perché a suo dire, la ragazza non stava così male come sembrava, adducendo inoltre, che senz’altro si trattava di finzione per evitare le ultime interrogazioni dell’anno. Il Preside avrebbe quindi permesso l’uscita dell’alunna del liceo solo con un’ambulanza, a rappresentare la gravità del suo stato di salute: così è stato, due ore dopo la ragazza esce dall’Istituto Tasso con un’ambulanza.
La madre della studentessa ha provveduto a denunciare il sig. Carfagna, con le accuse di sequestro di persona, abuso di potere e omissione di soccorso. Il Preside dal canto suo invece annuncia ricorsi con la presentazione di testimoni che possano dichiarare lo stato di salute considerato “non grave” della ragazza.
Il reparto Conoscenza e Liberi Saperi dei GC del Partito della Rifondazione Comunista, dà la propria solidarietà alla ragazza e alla famiglia tutta, vittima di questo episodio di repressione bella e buona, nonostante la presenza della madre della ragazza, che ne detiene la podestà.
Il clima di terrore nella quale versa il Liceo Tasso è noto a tutti gli studenti di Salerno e provincia, che evitano avvicinamenti e a volte anche iscrizioni. Ma perché approcciarsi all’insegnamento e non solo di nozioni, in maniera così rigida e tecnicistica, e a volte , come in questo caso, in modo così brutale?
Consideriamo la scuola una palestra di vita, ed al suo interno i professori ed i suoi rappresentanti dovrebbero essere esempi, portatori sani di conoscenza.
Il modello della bacchetta di legno sulle mani o del viso rivolto al muro mentre si sta in piedi dietro la lavagna è stato fortunatamente modificato e cancellato, al suo posto sono stati introdotti malleabilità e pazienza, rispetto reciproco ed elasticità.
Oltre a sperare che episodi del genere non avvengano più, auspichiamo ad i dovuti accertamenti del caso e del comportamento del Preside, affinché eviti in futuro di essere tanto al di della legalità e del rispetto dei diritti umani.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
GIOVANI COMUNISTE/I – SALERNO
8 giugno 2013