di Lidia Menapace
Il Movimento No Tav è in questo momento sotto attacco particolarmente violento da parte del ministro “competente” Lupi: che come niente fosse appella terroristi delinquenti tutti quanti, forse non sapendo che picchetti blocchi stradali boicottaggi e sabotaggi sono forme di lotta nonviolenta, e (per lui che è di Comunione e Liberazione) blocchi stradali li ha fatti anche il Vescovo di Ivrea anni fa. Naturalmente ora è indispensabile più che mai riconoscere che la direzione del Movimento spetta al Movimento, e non si sa quanto possano essere utili dichiarazioni gridate e consigli non richiesti o passaggi turistici di forze politiche che cercano di “metterci su il cappello”.
Possiamo dirlo noi di Rifondazione che nel Movimento ci siamo da sempre con i nostri compagni e compagne della Valle, Comuni, Provincia, e Regione, nonchè nazionali, come può dire chiunque ci sia stato.
Penso tuttavia che la politica debba aiutare la Valle ad allargare la sua influenza a trovare e proporre alleanze, per costruire una vertenza sulla sovranità territoriale. Mi spiego: la nostra Costituzione afferma che “la sovranità appartiene al popolo” e questa affermazione viene di solito letta come rivolta agli altri stati: é possibile che venga letta anche come rivolta a chi governa il paese e a chi lo rappresenta?
La sovranità sul proprio territorio anche nei confronti del Governo e del Parlamento non é invece regolata da nessuna legge attraverso la quale il popolo la possa esercitare, come la Costituzione prevede. Di fronte alla Lega che col suo motto “Prima il nord” pone un incostituzionale dislivello di importanza tra parti del territorio nazionale siamo impotenti , non avendo uno strumento giuridico cui fare riferimento. Così sulle ventilate Tav al Brennero, nel Carso, sul Muos le popolazioni non hanno strumenti per intervenire secondo legalità. E questo a un certo punto può anche diventare un irresponsabile incentivo a chi vorrebbe esercitare violenza.
Propongo che si metta allo studio la stesura di una legge di iniziativa popolare sulla sovranità territoriale, che allarghi lo spazio della legalità e della partecipazione. Il territorio del nostro paese molto densamente popolato e già oltremisura pieno di porzioni sottratte all’utilizzo produttivo e volte a fare cose che non danno occupazione stabile, come appunto i lavori stradali ecc, ne ha bisogno.
Conviene anche ricordare che la famosa Tav da Lisbona a Kiev si è ridotta alla Torino Lione, e ciò vuol dire che molti/e stanno cambiando giudizio.
LIDIA MENAPACE
da Liberazione.it