di Anna Belligero :: Portavoce nazionale dei Giovani Comunisti/e
Ascoltare Matteo Renzi, per oltre un’ora, mentre fa il suo personale discorso alla Nazione non è di certo la passeggiata più piacevole per una persona di sinistra. E per sinistra intendo quella senza centro, così non si offendono da subito coloro che l’hanno ascoltato volentieri e però si sentono pure un po’ di sinistra, cioè di centro sinistra, magari la sinistra del centro sinistra.
Ho inziato quest’articolo in stile forse crozza-renziano, perchè evidentemente porto ancora addosso “i segni” di quei 57 minuti di conclusioni (che lui non chiama così ovviamente, perchè le conclusioni sono troppo vetero) fatte alla Leopolda un paio di giorni fa. Ci tengo a precisare che non è stato un attacco di masochismo a spingermi a compiere questo gesto, ma piuttosto pura e semplice “curiositas”.
Mi è capitato, infatti, di imbattermi in una dichiarazione di Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera dei deputati di Sel, che osannava la Leopolda: perché era piena di giovani, di entusiamo, di speranze e di energie che a lui hanno ricordato un altro evento. Un evento a cui avrà senza dubbio partecipato il deputato Migliore, ma a cui hanno partecipato anche tanti e tante altre compagne (di Sel, del Prc, di altri partiti, di nessun partito, ecc.) che di fronte a quella dichiarazione si sono perlomeno “incuriositi”.
Ed è per questo che ho compiuto lo sforzo di ascoltare quel discorso di Renzi, perché volevo davvero comprendere in cosa quella Convention-Unconventional ed i Social Forum si assomigliassero (oltre che nella location, parziale tra l’altro, poiché il vero “quartier generale” dell’epoca fu invece la Fortezza da Basso). E davvero mi ci sono approcciata in totale buona fede, ed appunto, con tanta voglia di capire. Di capire soprattutto dove potesse essere l’errore di Renzi e dei suoi supporter, se davvero assomigliavano così tanto al Movimento dei Movimenti. Semplicemente perché non credo fosse quello il loro obiettivo, non per altro eh!
Non ho trovato infatti grandi assonanze tra il ricambio generazionale e l’altro mondo possibile, ed ho tirato il primo sospiro di sollievo, mentre pensavo a quanto fu straordinaria quella manifestazione in quel freddo 10 Novembre di 11 anni fa, con oltre 1 milione di persone che sfilarono pacifiche e festose (in barba al terrore mediatico che ci crearono intorno), ma soprattutto a quanto non ci fosse nemmeno l’ombra di quella meravigliosa giornata alla Leopolda 2013.
Ad un certo punto, mentre avevo perso le speranze di poter trovare finalmente un’assonanza, sento Renzi urlare che vanno costituiti comitati in tutte le città. E penso che probabilmente poteva essere stato questo a ricordare a Migliore i Social Forum, che furono appunto per oltre due anni, presidi di politica e di democrazia in tutto il Paese. “Costituire i comitati in tutto il Paese per vincere le primarie”, finalmente Renzi finisce la frase, ed io posso tirare il secondo sospiro di sollievo, ripensando a quanto lontani fossero i Social Forum dalle questioni elettorali o dalle beghe dei congressi di partito, a quanto fossero luoghi liberi, dove la politica veniva fatta davvero e per scopi un po’ più nobili, come appunto la consapevole appartenenza ad un movimento mondiale (anzi, altermondialista!) e la voglia di realizzare quell’obiettivo dell’altro mondo possibile, appunto.
In quegli anni noi abbiamo fatto decine di manifestazioni di piazza, in cui ci siamo ritrovati in centinaia di migliaia, da Napoli a Genova, da Firenze a Vicenza, perché sapevamo che la lotta per il nostro obiettivo andava fatta tutte/i assieme, unite/i, visibili, utilizzando le nostre pratiche, quelle che storicamente erano state del movimento operaio, ma anche del movimento studentesco, del movimento delle donne, di quello pacifista, pratiche che là si erano unite, dentro le piazze si erano mescolate ed erano vissute.
Invece per Renzi la piazza non ha poi così importanza, e le mobilitazioni hanno poco senso, perché in fondo la fiducia della gente si riconquista con la Leopolda 2013, che diventa dunque strumento “di lotta e di governo”, dove si fa fatica però a vedere la lotta.
E dopo una bella stoccata contro il ’68, un accorato appello a recuperare i voti di Grillo e del Pdl, qualche bella frase infarcita di termini anglofoni sul lavoro, “Matteo” ribadisce che la sua proposta di legge elettorale è quella che tiene assieme un po’ di porcellum e un po’ di mattarellum in proporzioni variabili purchè ci sia un buon premio di maggioranza e sia utile a far sì che che “loro” siano i custodi dell’alternanza.
E qui un altro sospiro di sollievo, ma non perchè Renzi continua a professarsi contro le larghe intese, pur facendole sostenere dai “suoi” deputati e senatori, ma soprattutto perché l’alternanza non ha mai fatto parte del vocabolario dei Social Forum. Al contrario invece in molti ricorderanno quanto l’alternanza fosse quasi in contraddizione con la lotta per l’alternativa, quella di sistema, che appunto in quei luoghi, qualche anno fa, si andava cominciando.
Ma ad un certo punto Renzi mi stupisce, e per quello che dice sta per farmi davvero cambiare idea, e penso che forse fino ad ora ha solo sbagliato a comunicare, o che forse noi non siamo stati in grado di capirlo. “Siamo contro la Bossi-Fini, ed anche contro la Fini-Gio..”, tuona, ma non finisce la frase, ed immagino che si riferisse alla Fini-Giovanardi, dando per scontato che tutti avrebbero capito. Infatti era chiaro che si riferiva alla Fini-Giovanardi ho pensato, sempre in buona fede. Neppure per un attimo ho creduto che si sia bloccato perchè in realtà non avrebbe voluto dirlo! Ma insomma, aldilà della contrarietà alla Fini-Giovanardi, Renzi mi convince di essere davvero contro la Bossi-Fini, ed ascolto con interesse le sue proposte sulla cooperazione, la sua concezione di paese europeo che si affaccia sul Mediterraneo. Mi preoccupo, e penso che forse noi Renzi l’abbiamo giudicato male, e che in fondo far “pattugliare” il Mediterraneo da navi di altri Paesi europei per darci una mano è davvero il primo compito a cui l’Europa dovrebbe assolvere e che… Pattugliare??!
Già, la grande idea è quella di navi, non solo italiane ma provenienti da tutta Europa, per pattugliare il Mediterraneo, perché noi da soli non ce la possiamo più fare. Ed allora, prima di tirare l’ultimo sospiro di sollievo, vado a cercare il significato preciso del verbo “pattugliare”, perché magari la mia malafede di comunista mi lasciava prendere da significati fuorvianti. E dunque trovo la seguente definizione: “Perlustrare un luogo con pattuglie, che sono piccole formazioni di militari ed eventuali mezzi, con il compito di sorvegliare, perlustrare e, se necessario, intervenire”.
A questo punto ho capito, ho finalmente compreso che ogni cosa era rimasta al suo posto, che Renzi e i suoi supporters, pur se riuniti nello stesso luogo in cui 11 anni fa si riunì il Social Forum, non avevano davvero nulla in comune con me, e con tutti coloro che i Social Forum li avevano costruiti, vissuti, curati e che li ricordano ancora oggi per quello che furono davvero. Di certo però la Leopolda 2013 avrà qualcosa in comune, evidentemente, anche con qualcuno che c’era ma non gode di ottima memoria, e se dimentichi non sei più in grado di distinguere, e quindi “una Leopolda vale l’altra”.
C’e solo una cosa che voglio dire fuori da ogni sorta di ironia, perché io invece alcune cose le ricordo molto bene, e cioè che Renzi, e chi ha deciso di sostenerlo (dentro e fuori dal Pd), è liberissimo di provare a dare un nome al futuro, ma nessuno ha il diritto di cambiare il nome del passato, nemmeno se quel passato è stato anche suo, perché quando qualcosa è della “moltitudine” non c’è singolo che se ne possa appropriare. Il passato un nome ce l’ha già, e la moltitudine se lo ricorda ancora bene.
ANNA BELLIGERO
Portavoce nazionale dei Giovani Comunisti/e
29 ottobre 2013