Testimoni che raccontano di essere stati intimiditi dai carabinieri e un file contenente una registrazione con i dialoghi tra i volontari e centralinisti della Croce rossa che la procura non consegna ai familiari di Riccardo Magherini. Sono sempre di più le anomalie nell’inchiesta sulla morte dell’ex calciatore della Fiorentina, morto la notte del 3 marzo scorso dopo essere stato fermato dai carabinieri.
Ieri si è tenuta a Firenze una manifestazione organizzata dalla famiglia per ricostruire le ultime ore di vita di Riccardo e non sono mancate le sorprese. Tra queste c’è un file audio in cui gli operatori della Cri intervenuti a Borgo San Frediano la notte del 3 marzo discutono con il centralino sugli orari dell’intervento.
Quando l’avvocato Anselmo, legale della famiglia Magherini, ha chiesto alla procura le registrazioni telefoniche di quella notte, ne ha ricevute solo 13. Il 14eseimo file, quello che sembrerebbe essere più interessante, è spuntato fuori solo in seguito e solo perché consegnato alla famiglia dalla Asl. Ieri sono state presentati anche i racconti di due testimoni, due donne che hanno detto di aver subito pressioni dai carabinieri che le interrogavano.
Una, in particolare, ha ricordato di aver detto e chiesto che venisse messo a verbale che i carabinieri avevano preso a calci Magherini quando si trovava a terra, ma che i militari hanno varbalizzato sue parole solo dopo le sue insistenze.
RED.
da il manifesto