Piano piano cadono e cadranno tutti gli elementi “tirati fuori” per edulcorare quanto accaduto l’altra notte al Rione Traiano: l’uccisione di un ragazzino senza alcuna motivazione da parte di una forza dello Stato.
(Mi correggano per favore gli amici giornalisti se sono impreciso su qualcosa)
1) Si era parlato di una pistola giocattolo in possesso di uno dei tre ragazzi sullo scooter. Poi la cosa è stata degradata a pistola scenica trovata a venti metri dal luogo dell’impatto. Ora non se ne parla proprio più.
2) Si era parlato di 2, poi addirittura 6 auto della polizia incendiate dalla popolazione in preda alla rabbia. La notizia si è rivelata del tutto infondata.
3) Si era parlato di un carabiniere giovane 22enne inesperto e spaventato. E’ venuto fuori invece che chi ha sparato ha 32 anni e 11 anni di esperienza sul campo.
4) Si era parlato di un latitante a bordo del mezzo, che voleva sfuggire all’arresto e per questo non si era fermato all’alt. Si è accertato che non era presente.
5) Si era parlato di Davide come un ragazzo con dei precedenti penali già a 17 anni. La cosa si è rivelata falsa.
Altri argomenti pretestuosi sono stati poi utilizzati per attaccare le proteste per questa morte assurda.
“Tante persone in piazza per questo ragazzo, nessuno per i morti innocenti della camorra”. Dov’era chi ha sostenuto quest’idea quando la città era in piazza per Silvia Ruotolo, Annalisa Durante, Lino Romano etc etc?
Oppure “Non fermarsi all’alt è un atto molto grave”. Il non rispetto del posto di blocco incorre in una sanzione di tipo amministrativo, non è cioè un reato, ed è un evento certo deprecabile, ma abbastanza comune in tutto il Paese.
Dopo appena due giorni i carabinieri non hanno altro che riproporre l’ennesima buffa versione dello sparo accidentale: il carabiniere sarebbe “inciampato” facendo partire il colpo. Se penso che sono finiti su sentenza ufficiale della magistratura il “malore attivo” di Pinelli ed il sasso che avrebbe deviato 2 proiettili sulla faccia di Carlo Giuliani, comincio a preoccuparmi.
ANTONIO PERILLO
Giovani Comuniste/i – Napoli