Intervista a Rosario Rappa (FIOM – CGIL)
Cinque punti in testa. Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, 59 anni, siciliano, braccio destro di Maurizio Landini, è uno dei sindacalisti feriti stamattina durante le cariche della polizia contro i lavoratori delle acciaierie Ast di Terni a piazza Indipendenza a Roma. Risponde al telefono all’Huffpost appena uscito dal Policlinico, dove è stato medicato per la ferita in testa. “Mi hanno dimesso, ma per tutta la notte devo stare sotto controllo per il trauma cranico. Il mio collega Gianni Venturi (coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia), anche lui ferito, invece è stato trattenuto in ospedale sotto osservazione….”.
Rappa racconta la lunghissima mattinata con gli operai dell’acciaieria. Prima l’incontro all’ambasciata tedesca, per chiedere di fare pressioni sulla ThyssenKrupp, proprietaria dello stabilimento umbro. Poi la decisione di formare un corteo “per dirigerci a via Veneto al ministero dello Sviluppo Economico, dove era stata ricevuta l’ad di Ast Lucia Morselli”. E’ in quei minuti che qualcosa va storto. “Stavamo parlando con i rappresentanti delle forze dell’ordine per informarli del corteo verso via Veneto. Siamo stati caricati a freddo, nessuno di noi se l’aspettava: io e Venturi eravamo tra i lavoratori e le forze dell’ordine, siamo stati colpiti per primi”.
Nessuna provocazione da parte dei lavoratori?
Assolutamente no, il presidio all’ambasciata era autorizzato e stavamo informando la polizia dell’intenzione di andare al ministero.
La questura parla di una vostra volontà di occupare la stazione Termini…
È assolutamente falso. E infatti siamo stati caricati dalla parte opposta di piazza Indipendenza, non quella che conduce a Termini.
Perché dunque vi attribuiscono questa volontà?
Si devono essere conto della cavolata che hanno combinato, per questo si inventano delle falsità. La Digos sapeva esattamente dove volevamo andare, e cioè nel posto dove poi siamo effettivamente andati. Con un corteo tranquillo, nonostante le botte prese.
Ha visto scene di particolare violenza?
La polizia ha caricato violentemente, noi eravamo fermi.
La questura parla di cariche di alleggerimento…
Ma non scherziamo. Noi eravamo fermi. In cinque siamo finiti all’ospedale, altre decine di lavoratori di Terni hanno preso botte sul corpo e sulle spalle. Domani usciranno i lividi. Tra gli agenti invece non ci sono stati feriti, e quando le botte le prende una parte sola è chiaro cosa è successo…
Secondo lei perché siete stati caricati?
Vogliamo capire se c’è stato solo un errore di gestione della piazza o se sono arrivati precisi ordini dall’alto. Il ministro Alfano e il capo della polizia devono rispondere e chiarire. La cosa certa è che c’è stata una reazione spropositata della polizia.
Avverte un clima pericoloso per i lavoratori e il sindacato?
Non vorrei che qualcuno pensasse di poter gestire le tante vertenze in atto col manganello.
Landini ha avuto parole di fuoco contro Renzi…
Io le condivido una per una. Anzi, sono ancora più arrabbiato…
Il ministro Guidi vi ha ricevuto, lei è salito al ministero con la camicia ancora macchiata di sangue…
In un clima di questo tipo non era possibile aprire un tavolo di merito. Abbiamo chiesto al ministro Guidi di invitare l’ad di Ast Morselli a darsi una regolata: gli stipendi devono essere pagati e non è accettabile che a lei sia concessa qualsiasi provocazione nei confronti dei lavoratori, come presentarsi di notte ai presidi, mentre noi veniamo caricati dalla polizia…
ANDREA CARUGATI
da L’Huffington post