Una delegazione dei/delle Giovani Comunisti/e parteciperà alla missione di osservatori internazionali organizzata dall’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia in occasione del Newroz, il capodanno curdo.
Questa missione si svolgerà tra il 17 e il 23 marzo, nella parte di Kurdistan a cavallo tra la Turchia e la Siria, e si pone diversi obiettivi: quello di affiancare il popolo curdo nel suo giorno di festa, il 21 marzo, che segna l’inizio della primavera, perché tali festeggiamenti sono stati più volte repressi dal governo turco; quello di mostrare alla comunità internazionale le difficili condizioni di vita a cui sono sottoposti i curdi in generale e in particolare i profughi provenienti dal Rojava, funestato da anni di guerra civile e dalla violenza dell’Isis; quello, se le condizioni di sicurezza dovessero permetterlo, di visitare Kobanê e diffondere il racconto delle sue ferite, della sua coraggiosa resistenza e della sua voglia di rinascere.
A questi obiettivi si affianca il nostro progetto di costruzione e consolidamento di rapporti politici con il popolo curdo, nel nome dell’internazionalismo e della solidarietà.
Vogliamo che questo viaggio rappresenti un nuovo tassello nella lunga amicizia che lega i/le Giovani Comunisti/e e il Partito della Rifondazione Comunista con le organizzazioni politiche e sociali curde, realizzando gli intenti dell’ordine del giorno approvato all’assemblea nazionale di Bologna de L’Altra Europa con Tsipras.
Innanzi tutto intendiamo dare nuova linfa a due battaglie politiche fondamentali: la battaglia per la liberazione del compagno Abdullah Öcalan, detenuto ingiustamente per motivi politici e interlocutore fondamentale per la riuscita del processo di pace con la Turchia da lui promosso, e la campagna per la cancellazione del PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell’Unione Europea, per evitare che continui ad essere legittimata la repressione di un popolo che sta lottando strenuamente contro l’orrore del terrorismo islamico dell’Isis e sta pagando un altissimo tributo di sangue in difesa di valori universali.
Vogliamo inoltre che il nostro viaggio sia il primo passo per la costruzione di una campagna di solidarietà e raccolta fondi, per la quale ci mettiamo a disposizione, che coinvolga tutto il corpo militante del nostro Partito, cosa che riteniamo prioritaria e fondamentale. Abbiamo intenzione di realizzare un reportage fotografico da offrire a quei circoli che vorranno organizzare iniziative per raccogliere fondi.
Infine vogliamo studiare il modello di confederalismo democratico che si sta sperimentando nel Rojava, basato su una concezione non statalista del socialismo, sull’autogoverno, la proprietà collettiva, il protagonismo femminile e delle minoranze etniche, l’autodifesa, la protezione dell’ambiente e la democrazia diretta. Crediamo che la rivoluzione del Rojava, nata in una situazione a prima vista proibitiva in una zona ferocemente colpita dalla guerra e dal terrorismo, eppure così ambiziosa e radicale, incarni in maniera perfetta lo spirito della rifondazione del comunismo che ci anima.
Newroz significa nuovo giorno, è la festa del rinnovamento e della rinascita. Partiamo per onorare una delle tradizioni che vengono represse, nel quadro di un complessivo tentativo di schiacciare e cancellare la cultura curda e la sua specificità, per onorare la memoria dei tanti martiri della causa curda, delle vittime della persecuzione e della repressione. Partiamo portando nel cuore il ricordo del compagno Dino Frisullo, arrestato e torturato dalla polizia turca durante il Newroz del 1998. Partiamo con la speranza di dare un contributo affinché per il popolo curdo possa essere sempre festa. Che la resistenza dei compagni e delle compagne del Kurdistan possa donare a loro e al mondo un futuro di libertà, di pace e di giustizia!
SILVIA CONCA
per la delegazione dei/delle Giovani Comunisti/e
Per contribuire all’organizzazione della campagna di solidarietà, contattaci all’indirizzo email: gcperilrojava@gmail.com