Nel presente anno scolastico in Italia si sono già registrati episodi legati al pessimo stato dell’edilizia scolastica e che hanno solo per sorte mancato di provocare vittime.
Vi è una tendenza tutta italiana a piangere dopo le tragedie anziché agire per prevenirle, risparmiando non solo le vite umane ma anche – che sembra la cosa che più preme al Governo – risorse finanziarie.
Anche a Como non sono mancati casi preoccupanti come il crollo di controsoffitti e di caloriferi a soffitto, che sono passati quasi inosservati. Non si tratta di singole realtà ma di una questione sistematica che coinvolge la quasi totalità degli edifici scolastici sul nostro territorio. Avere problemi strutturali sembra essere divenuta la normalità, tanto che la situazione viene ormai accettata come inevitabile e si cerca di evitare il problema senza risolverlo.
Come Unione degli Studenti e Giovani Comunisti abbiamo quindi deciso di avviare la campagna La Vera Scuola per portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni la insostenibile situazione dell’edilizia scolastica sul nostro territorio. Un primo risultato è stato la presa di coscienza che un muro sfondato è degno di un Paese che si vuol definire civile. La pagina creata su Facebook ha raccolto e continua a raccogliere segnalazioni anonime degli studenti, al fine di evitare possibili azioni disciplinari, che testimoniano il disagio e l’inquietudine che accompagna chi vive la scuola ogni giorno.
La documentazione raccolta ci ha consentito di stilare una mappatura dei danni strutturali e dei provvedimenti tanto inutili da sembrare grotteschi che porteremo all’attenzione del Provveditore.
Chiediamo l’immediata messa in sicurezza degli edifici, perché non può essere consentito che si rischi la vita per studiare e insegnare.
Le risorse che sembrano introvabili per le scuole pubbliche sono spesso destinate a finanziare gli istituti privati e paritari, spesso gestiti da enti ecclesiastici con profondi legami con le forze politiche che governano città e regione, aggirando la Costituzione che impone che questi non gravino sulle casse dello Stato. Nello stesso DEF sono previsti sgravi fiscali per chi iscrive il proprio figlio a una scuola paritaria, mentre vengono tagliati ancora una volta i fondi alla scuola pubblica e in particolare all’edilizia scolastica pubblica.
Auspichiamo che i fondi siano indirizzati a tutelare il diritto allo studio per tutti e non solo per pochi privilegiati.
UNIONE DEGLI STUDENTI
GIOVANI COMUNISTE/I
2 giugno 2015