Pubblichiamo il documento conclusivo dell’assemblea nazionale dei movimenti per la difesa e il rilancio della scuola pubblica svoltasi lo scorso 6 settembre a Bologna
Il 6 settembre, con la partecipazione di oltre 350 persone rappresentanti oltre 130 soggetti plurali in difesa della scuola pubblica – associazioni docenti e studenti, realtà territoriali, forze politiche e sindacali, soggetti impegnati in battaglie referendarie precedenti o future – si è tenuta un’assemblea presso l’Università degli studi di Bologna, organizzata dal Comitato Nazionale per il Sostegno alla Lipscuola.
Preliminarmente, è stata riportata una breve sintesi del percorso del giorno precedente, durante il quale i comitati Lip e altri soggetti della scuola si sono impegnati a predisporre il percorso di ripartenza della attualizzazione della Lipscuola, al quale tutti sono stati invitati ad intervenire.
È stata poi letta la relazione introduttiva elaborata dall’assemblea indetta dai comitati Lip il 5 settembre.
I 68 interventi che si sono susseguiti nel corso di 8 ore di lavoro ininterrotto hanno insistito sui due principali punti, evidenziati dalle conclusioni dell’assemblea che si è tenuta il 12 luglio a Roma:
-Prosieguo della mobilitazione contro la cosiddetta Buona Scuola
-referendum
Grande spazio ha dunque trovato nell’assemblea la discussione sull’attivazione di percorsi all’interno delle singole scuole ed esterni alla scuola stessa per tenere alto il livello della mobilitazione e contestare i dispositivi definiti dalla legge 107.
L’assemblea del 6 settembre ha poi trattato il tema del prosieguo della mobilitazione relativa alla scuola. In questo senso è stato deciso che:
·i soggetti del movimento intervenuti si impegneranno sui singoli territori nell’organizzazione del 23 settembre, Notte bianca della scuola, finalizzata al coinvolgimento dei genitori e della cittadinanza tutta da parte del movimento per la scuola.
·L’assemblea ritiene indispensabile ed inderogabile l’indizione in tempi brevi di una Manifestazione nazionale unitaria e uno sciopero generale della scuola, che coinvolga tutte le forze sindacali e la società civile sui temi della conoscenza, della democrazia e del lavoro.
·Si aderisce alle assemblee del 13 settembre (Coalizione Sociale) e 14 settembre (Coordinamento per la Democrazia Costituzionale), propendendo per l’apertura di una nuova stagione referendaria.
· Si sostiene la giornata di mobilitazione della Rete della Conoscenza, dell’Unione degli Studenti, Link-Coordinamento Universitario (9 ottobre).
·Verranno organizzati flash mob davanti alle regioni e adesione alla fiaccolata di Illumin’Italia sabato 19/12/15, ore 20.30 (Scelgo un’Europa democratica con i giovani e per i giovani: scuola, sanità, sicurezza, patrimonio artistico)
È importantissimo affiancare la contestazione alla proposta. Difatti risulta imprescindibile coniugare la contestazione e il boicottaggio dei dispositivi de “La Buona Scuola” a una fase di creazione, pratica dell’alternativa (comitati di studenti, docenti, genitori di pressione sugli Organi Collegiali; o.d.g per sperimentare forme di didattica alternativa; commissioni paritetiche studenti-docenti per la sperimentazione della scrittura condivisa del POF; referendum studenteschi; rifiuto e denuncia dei percorsi di alternanza scuola lavoro che non rispettano vincoli sulla formazione e sui diritti).
Pertanto, integrando quanto deliberato in luglio, sono state approvate le seguenti proposte:
– assemblee sindacali unitarie il primo giorno di scuola;
– inaugurazione dell’a.s. con un segno tangibile a sottolineare il dissenso (fiocco, lutto ecc)
– rifiuto di accettare l’incarico per le ore eccedenti
– possibile sospensione dell’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
In senso più ampio, a partire dall’assemblea, si approva la costruzione di un coordinamento nazionale delle scuole e dei gruppi e dei realtà di lotta contro la 107, che lavori anche con le altre realtà su temi di rilevanza sociale differenti dalla scuola.
L’assemblea si rivolge alle OOSS perché aprano subito un tavolo di trattative con il Miur per la sospensione della nomina del Comitato di Valutazione e l’utilizzo dei relativi fondi nel Fis/Mof. Si sollecita peraltro l’intervento del Parlamento in tal senso, anche con riferimento agli impegni assunti dai parlamentari intervenuti (Petraglia, Paglia di Sel; Montevecchi, Blundo, Gallo del Movimento 5 stelle; Mussini, Fassina del Gruppo Misto; Campanella, Bocchino de L’altra Europa per Tsipras; D’Attorre del PD) intenzionati a continuare la battaglia contro la legge 107, anche in previsione della discussione sulla Legge di Stabilità.
Per quanto riguarda le modalità di intervento all’interno dei collegi docenti l’assemblea ha evidenziato posizioni articolate e non omogenee. Emerge il parere che la posizione da prendere debba essere contestualizzata in base ai rapporti di forza esistenti nei singoli collegi.
Confidando anche sul forte contributo che gli studenti potranno dare nel condividere la battaglia contro il premio assegnato dal dirigente scolastico, verranno messe a disposizione in rete nei siti delle varie associazioni modelli di mozioni e odg per collegi dei docenti e Consiglio di Istituto. Laddove non risulti possibile deliberare, scuola per scuola, il rifiuto dei collegio dei docenti di nominare il Comitato di Valutazione, così come modificato dalla l 107/15, si converge sulla necessità di rinviare il più possibile ogni nomina del comitato di valutazione, vincolandolo al mandato relativo alla validazione del servizio dei neo assunti.
La mobilitazione contro la 107 non può ignorare che il nuovo piano di assunzioni crea discriminazione tra i docenti Gae e quelli di II e III fascia, poiché introduce l’obbligo di sostenere un concorso (dalla cui partecipazione sono esclusi i docenti di III fascia) ed elimina il doppio canale di assunzioni. Tale sistema impedisce di fatto ai docenti di II e III fascia di lavorare, come invece era garantito precedentemente. In particolare i rappresentanti dei docenti di III fascia hanno ribadito il proprio diritto al lavoro e all’abilitazione, chiedendo l’istituzione di uno specifico percorso abilitante per chi ha maturato e maturerà punteggio di servizio.
L’assemblea chiede inoltre l’abrogazione del provvedimento previsto dalla legge di Stabilità che vieta la nomina dei supplenti nel primo giorno di assenza (docenti), nella prima settimana (collaboratori scolastici) e sempre (assistenti amministrativi).
L’assemblea esprime estrema preoccupazione per le deleghe previste dalla 107; in particolare si sottolineano la questione 0-6, e la possibile futura regionalizzazione e/o privatizzazione della scuola dell’infanzia statale, che – viceversa – deve continuare a far parte del sistema nazionale di istruzione pubblica.
Si esprime altresì preoccupazione per le sorti del personale Ata, che rischia – il prossimo anno scolastico – di essere licenziato per effetto della mobilità del personale delle provincie.
Infine, l’assemblea ribadisce l’assoluta imprescindibilità della laicità della scuola statale e denuncia, ancora una volta, l’assurdo privilegio della curia vescovile di poter selezionare secondo il proprio gradimento gli insegnanti di R.C. che, pur essendo equiparati agli altri insegnanti quanto a diritti e doveri, non sono egualmente liberi/./
È stato chiesto ai presenti di pronunciarsi sulla possibilità di iniziare a vagliare tutti insieme un percorso referendario unitario, che tenga dentro non solo un eventuale referendum sulla scuola, ma anche Jobs act, riforme istituzionali e legge elettorali, difesa del territorio. Tale proposta è stata accolta dall’assemblea. Acqua bene comune, Libertà e Giustizia, Fiom hanno manifestato interesse nell’ipotizzare – verificate le condizioni di fattibilità – un percorso referendario comune e fortemente rappresentativo delle questioni sociali, fermo restando che ciascuno verificherà tale ipotesi al proprio interno.
Nel corso della assemblea si è sottolineata la necessità di un percorso sinergico e condiviso, senza primogeniture e protagonismi, che transiti attraverso le valutazioni tecniche relative ad eventuali referendum emerse dalla relazione del prof Villone che, a nome del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, ha sottolineato la complessità sia nel merito che nel metodo del futuro eventuale percorso referendario.
L’assemblea ha proposto la costituzione di due gruppi di lavoro:
a)Comitato tecnico scientifico per l’individuazione, lo studio e l’elaborazione dei quesiti referendari – previo ascolto, verifica di fattibilità e conseguente accoglimento delle proposte provenienti dal mondo della scuola – da sottoporre alla decisione di una successiva assemblea; tale comitato sarà costituito da costituzionalisti ed esperti di legislazione scolastica.
b)Gruppo di lavoro per la definizione dei temi dei quesiti referendari e delle strategie organizzative e di promozione di una tornata referendaria a carattere sociale, che vedrà la partecipazione di un membro designato da tutte le realtà che intenderanno aderire.
Saranno stabiliti momenti di scambio e interlocuzione sostenuta tra i due gruppi, che lavoreranno in stretta relazione.
L’assemblea prende atto della dichiarazione di disponibilità e appoggio, oltre che alla mobilitazione contro la 107, anche all’eventuale battaglia referendaria (di cui si parlerà in seguito) da parte di P.RC., Azione civile, Sinistra Anticapitalista e dei partiti di appartenenza dei parlamentari intervenuti (Sel, M5S, Altra Europa per Tsipras, nonché del gruppo misto).
L’assemblea decide di riconvocarsi entro il mese di gennaio per assumere le decisioni relative all’eventuale indizione dei referendum.
Le organizzazioni sindacali Flc, Cobas, Gilda in merito al documento proposto – e in particolare relativamente alla adesione alle iniziative – si riservano di sottoporre le proposte alla discussione e alla delibera dei rispettivi organismi interni.
Alla conclusione dei lavori l’assemblea ha approvato il seguente documento di solidarietà con i migranti:
*L’Assemblea Nazionale per la Difesa, il Rilancio e il Rafforzamento della Scuola della Costituzione riunitasi a Bologna il 5 e 6 settembre 2015
esprime solidarietà a tutte e tutti i migranti siano essi profughi di guerra o alla ricerca di una vita migliore e dignitosa.
Chiede a tutti governi dell’UE di accoglierli in maniera umana e solidale e allo stesso tempo chiede che vengano condannate ed emarginate quelle forze che si rifanno a politiche xenofobe e razziste.
L’Assemblea sostiene tutte le esperienze di solidarietà che in questi mesi sono state messe in campo a difesa delle lotte delle sorelle e dei fratelli migranti per la loro libertà di movimento nell’UE e per il loro diritto di asilo. Nessuno e’ straniero, siamo tutte e tutti migranti.*
Viene stabilita la data dell’8 novembre, in sede da destinarsi, per aggiornare il percorso.
da rifondazione.it
8 settembre 2015