Accogliere i rifugiati non è carità, ma un dovere e un’opportunità

Comunicato del Partito della Sinistra Europea

R600x__emergenza_migrantiL’Europa sta diventando la destinazione della più grande popolazione di rifugiati dalla Seconda Guerra Mondiale. È ormai innegabile il fatto che un enorme numero di persone spinte a fuggire dai loro paesi, vittime di guerra, conflitti civili, genocidi, persecuzioni politiche e religiose, estrema povertà o cambiamenti climatici, sia tra le questioni politiche e umane internazionali che condizioneranno gli equilibri globali per i prossimi anni. La crudele realtà degli innumerevoli tragici naufragi avvenuti ai confini dell’Europa – senza contare i lunghi e pericolosi tentativi di entrare in Europa attraverso i paesi del sud-est mediterraneo – e la lotta disperata per la vita hanno infine obbligato i leader dell’UE ad occuparsi del problema. – L’UE deve finalmente assumere la responsabilità dell’accogliere e ricollocare i rifugiati, intraprendendo azioni concrete per il loro arrivo, con grande attenzione ai loro diritti e alle loro condizioni legali, nello spirito della Convenzione di Ginevra per i rifugiati e i richiedenti asilo, rispondendo ogni nozione di dumping sociale. I rifugiati e i migranti non sono un peso, ma una presenza positiva nell’Unione Europea, poiché la loro ricollocazione rivitalizza sotto molti aspetti la popolazione europea. – È imperativa la necessità di una politica europea di asilo e immigrazione che sappia guardare avanti. Il fallimento del Trattato di Dublino II è più che mai sotto gli occhi di tutti e quel trattato deve essere abolito. L’esempio della Germania che non lo ha rispettato – anche solo per pochi giorni – dimostra che è solo un problema di scelta politica, proprio come il Partito della Sinistra Europea non ha mai smesso di fare notare per anni. Il concetto della “Fortezza Europa” che deve applicare una maggiore sorveglianza alle sue frontiere deve essere completamente abbandonato. L’UE non può continuare il suo approccio securitario che porta a risposte militari come quelle coordinate dall’agenzia FRONTEX, che il summit dell’Unione Europea ha scelto di rinforzare. O con la costruzioni di muri come quello che viene costruito dal governo ungherese, che materializza lo spettro ideologico dell’estrema destra, sia essa nell’Europa dell’est o del Nord.

I muri alle frontiere contro persone che combattono per la propria vita, la propria dignità e la propria libertà riflettono i muri nella mente delle elítes politiche ed economiche, che ancora fantasticano di una Europa neoliberista bianca, cristiana, libera da ogni “contaminazione culturale”. – Il Partito della Sinistra Europea chiede a tutti partiti di sinistra e democratici, insieme ai movimenti sociali in Europa, un’espressione di solidarietà nei confronti dei rifugiati e chiede alle elíte politiche di garantire il loro accesso legale in UE, relazionandosi con i paesi di accoglienza, i paesi di transito e quelli di partenza come precondizione per controllare efficacemente le reti criminali di traffico di esseri umani, che sfruttano e mettono in pericolo i rifugiati. – Infine e come punto più importante, l’Unione Europea deve assumere specifiche iniziative politiche per la pace in Siria e nei paesi distrutti dalla guerra e dal collasso sociale. Per fare ciò, l’UE deve ammettere le sue enormi responsabilità, che derivano da anni di speculazioni e sfruttamento insieme a transazioni oscure, compiute per ottenere profitto dai paesi in via di disgregazione e dai crimini umanitari.

L’UE ha supportato politicamente e ancora supporta, direttamente o indirettamente, lo smantellamento di alcune nazioni, provocando il maggior motivo di migrazione. Ciononostante, ancora una volta, l’azione militare e interventi come i raid aerei che il governo francese sta compiendo contro la Siria, completamente inaccettabili, provano ancora una volta che l’Unione Europea è ancora orientata verso azioni che si sono già dimostrate fatali e non fanno altro che aggravare il deterioramento. Il Partito della Sinistra Europea condanna fortemente ogni intervento militare, anche se come alibi vengono usate “ragioni umanitarie”.

Adesso è il momento di fronteggiare i risultati di scelte catastrofiche e scegliere una nuova strategia, orientata a restituire democrazia, iniziare un dialogo franco e aperto, promuovere negoziati e tributare il massimo rispetto alle decisioni, speranze e desideri dei popoli di tutti i paesi gravemente destabilizzati. Non c’è tempo da perdere, né una sola vita deve essere ancora sacrificata.

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EN

Welcoming ‪#‎refugees‬ is no charity, it’s a duty and an opportunity

Europe is becoming the destination of the biggest population of refugees since World War II. The fact that a huge number of people pushed to flee their countries, being the victims of war, civil conflicts, genocides, political and religious persecutions, extreme poverty or climate changes is among the international political and humanitarian issues that will affect the global developments for the years to come, is now undeniable. The cruel reality of the countless deadly shipwrecks recorded at the borders of Europe -let alone the long and dangerous attempts to enter Europe through the South-eastern Mediterranean countries- and the desperate struggling for life, obliged the EU leaders to finally deal with the issue.

● The EU must finally assume responsibilities in accepting and relocating refugees, taking concrete actions towards their reception, with high regards on their rights and legal status, in the spirit of the Geneva Convention for refugees and asylum seekers, fighting back any notion of social dumping. Refugees and immigrants are not a burden but a positive presence in the EU, since their relocation revitalises the European population in many aspects.

● The necessity of forward -thinking European asylum and immigration policy is imperative.

The failure of Dublin II agreement is more visible than ever and it has to be abolished. The experience of Germany disregarding it- be it for a few days- proves it to be only a matter of political choice, just as the Party of the European Left for years now has never stopped to point out.

The concept of a fortress Europe that has to apply a stricter surveillance of its borders has to be abandoned altogether. The EU cannot continue on the securitisation approach, leading to military responses, such as the ones coordinated by the FRONTEX agency that the recent EU Summit opted to reinforce. Or with the building of fences like the one the Hungarian government is building, materialising the ideological spectrum of the far- right, be it in Eastern or Northern Europe. Fences at the borders against people gasping for life, dignity and freedom are reflecting the fences in the minds of the political and economic elites, still fantasising of a neoliberal white, Christian Europe, free from any “cultural contamination “.

● The Party of the European Left calls all the leftist and democratic forces together with the grassroots social movements in Europe in solidarity commitment towards the refugees and urges the political elites to guarantee their legal access to the EU, engaging the countries of acceptance, the transit countries and the countries of departure as a precondition to effectively control the criminal networks of human traffickers, that endanger and exploit the refugees.

● Finally and most importantly, the EU has to take specific political initiatives for peace in Syria and the countries wracked with wars and social collapse. To do so, the EU has to admit its huge responsibilities, deriving from years of speculation and exploitation together with obscure transactions, in order to gain profit from deteriorating countries and from humanitarian crimes.

The EU has politically supported and still supports directly or indirectly the dismantling of nations, provoking the major cause for migration.

Nevertheless, once again, military action and interventions such as the air raids the French government undertakes against Syria, totally unacceptable as they are, prove once again that EU is still oriented towards actions already been proved fatal and only but aggravating the deterioration.

The Party of the European Left strongly condemns all military intervention, even if humanitarian reasons are being used as an alibi. It is now the moment to face the results of catastrophic choices and opt for a new strategy, oriented towards restoring democracy, initiating an open and sincere dialogue, promoting negotiations and proving absolute respect to the decisions, hopes and wishes of the people of all the severely traumatised countries.

There is no time to be wasted and no more lives to be sacrificed!

PARTY OF THE EUROPEAN LEFT

PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA

ottobre 2015

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