Per un rilancio vero delle/dei Giovani Comuniste/i

 

485433_576076239082349_866730723_nPrima di scrivere questo mio contributo per la tribuna congressuale e per la Conferenza Nazionale, ho letto molto attentamente tutti i contributi e i commenti che ci sono stati in queste settimane. Faccio un breve resoconto della mia federazione di questi ultimi 5 anni, anche se non c’è tantissimo da dire. Mi sono tesserato per la prima volta nel 2009, 6 mesi prima della IV Conferenza GC, e ricordo che la nostra Conferenza provinciale era molto partecipata, me la ricordo bene, c’erano come minimo più di 50 tra compagne e compagni, dove venne eletta come portavoce la compagna Claudia Nigro, che ha fatto parte del coordinamento nazionale uscente.
In questi anni l’ho chiamata molte volte per chiedere informazioni sulle attività in programma perché volevo rendermi partecipe e attivo per poter dare il mio piccolo contributo con volontà ed entusiasmo, ma si è sempre comportata come un “fantasma” purtroppo, dilapidando un patrimonio di compagne e compagni attivi.
Dal 2010 al 2013 non lo so cosa è successo, non ricevevo mai notizie, inviti ad iniziative, il coordinamento provinciale non si era mai riunito neanche una volta, ma so solo che nel 2013, all’ultimo congresso di Rifondazione erano presenti solo 4-5 Giovani Comunisti, quella sala piena di compagne e compagni del 2010 non esisteva più, non era attivo quasi più nessuno, quindi chiesi per l’ultima volta lumi a Claudia Nigro sul perché dell’inattività nei 3 anni precedenti, e mi rispose prima in maniera vaga, e poi aggiunse mi maniera lapidaria che per lei i Giovani Comunisti dovevano sciogliersi. Rimasi malissimo e molto disorientato, per fortuna venne sostituita come portavoce dal compagno Danilo Leggiero, e ci ritrovammo soltanto in due, ci guardammo in faccia e decidemmo che dovevamo rimettere in piedi tutta l’organizzazione giovanile da zero.
Nei coordinamenti provinciali che abbiamo convocato in questi 2 anni eravamo in media solo 4-5 compagne/i e abbiamo fatto uno sforzo enorme per contarci e capire quanti GC eravamo tesserati in questi anni, scoprendo che ce ne sono sempre una quarantina ma praticamente tutti inattivi, che non partecipano mai ai coordinamenti che venivano convocati.
Dopo questa breve premessa sulla nostra situazione locale, inizio parlando subito del nocciolo “duro” delle discussioni che sono nate in queste settimane, ovvero degli emendamenti. Condivido sia la presentazione di un documento unico sia la decisione di emendarlo, perché è giusto presentarsi uniti, ma dopo anni in cui siamo rimasti bloccati da contrasti tra correnti e rivalità personali, affrontare un congresso di mera ratifica senza emendamenti sarebbe stato mortificante e non avremmo imparato dagli errori commessi.
E in secondo luogo perché permette finalmente alle compagne e ai compagni della base di poter dire finalmente la loro e di poter partecipare, portando il loro contributo alla discussione congressuale. Inoltre il 7 dicembre scorso si era ribadito più volte che bisognava andare in conferenza subito e con un unico documento liberamente emendabile da chiunque volesse dare per l’appunto il proprio contributo.
Quindi non capisco assolutamente l’atteggiamento di Anna Belligero quando ha ribadito alla conferenza di Bari che avrebbero dovuto farsi un documenti per i “ca…pperi” loro gli emendatari. Per me non è questo lo spirito giusto con cui affrontare la conferenza e il confronto. È un atto democratico invece, che rimette alle compagne e ai compagni tutti la decisione se votare o meno questo o quell’emendamento, o non votarne nessuno, ognuno ha la sua opinione ed è giusto che sia così, ed è giusto rispettarla sempre, anche quando non condividiamo del tutto il suo pensiero e la sua linea politica. Leggendo il documento politico, che giudico sufficiente nel suo complesso, e confrontandolo con gli emendamenti, ho notato subito che la maggioranza di essi li condivido, visto che vanno a migliorare il documento e mettono alcuni punti fermi sugli errori passati dei Giovani Comunisti e su alcune scelte politiche che ha preso il nostro partito e che non convincono molti compagni.
Premetto, ho detto che non convincono, non che sono sbagliate! E’ normale che le/i compagne/i, dopo il fallimento di Sinistra Arcobaleno, Federazione della Sinistra, Rivoluzione Civile e l’Altra Puglia (a parte Liguria e Toscana anche nelle altre regioni si è avuto un tracollo rispetto al 4% delle elezioni europee) si fanno domande e si chiedono se la Costituente della Sinistra sia davvero la strada giusta per il futuro del nostro partito e dei comunisti. Tornando a noi, questa Conferenza doveva essere convocata oltre 2 anni fa, e non ci sono giustificazioni per questo gravissimo ritardo, se ci si è dati delle regole, è giusto che poi vengano rispettate.
Ai compagni della base non interessano i contrasti “personali” tra Oggionni e la Belligero e quelli che nascevano ai piani alti, che di fatto hanno bloccato la nostra organizzazione giovanile per oltre 2 anni. Se non erano in grado di dirigere i Giovani Comunisti si sarebbero dovuti dimettere e rimettere al corpo militante la responsabilità di convocare una nuova Conferenza per nominare un nuovo coordinamento nazionale. Inoltre il regolamento che è stato scritto per questa V Conferenza è praticamente la fotocopia di quello di 5 anni fa, dove c’era una situazione completamente diversa rispetto ad oggi, sia per i numeri sia per il maggior peso che avevamo all’interno dei movimenti di lotta nella scuola, nelle università e tra i giovani precari.
Tornando agli emendamenti, quando dico che la maggior parte li condivido, mi riferisco esclusivamente al loro contenuto, visto che non faccio parte di alcuna “corrente” o “affiliazione” ne ho intenzione di intraprendere quelle strade in futuro. A me interessano i contenuti, la proposta politica, il veder rinascere un’organizzazione di compagne/i che dovrebbero essere tutti fratelli tra di loro, e non “scannarsi” a vicenda arrivando addirittura a minacce personali in alcuni casi.
Ho letto il contributo di Nicola Comanzo, dove parla di “becero settarismo” che si avrebbe con gli emendamenti approvati. Mi chiedo se li ha letti gli emendamenti, visto che il terzo emendamento dei saperi, che è integrativo, cita tra le altre cose questo: “I Giovani Comunisti devono costituire insieme al Partito e mettere a disposizione degli studenti in mobilitazione appositi sportelli legali, nonché aprire loro le sedi dei Circoli, i quali possono e devono diventare luoghi fisici di costruzione del conflitto giovanile e di coordinamento tra studenti medi, universitari e insegnanti”. Mi deve spiegare dove vede il settarismo in queste parole.
Negli altri emendamenti dei saperi si parla di costituire gli Studenti Comunisti, per coordinare l’azione dei compagni all’interno delle Università, e dell’istituzione del salario studentesco legandolo a quello degli operai, in modo da far convergere le loro lotte ove sia necessario e garantire a tutte e tutti la possibilità di studiare e di non essere sfruttati con la scusa del “tirocinio”, del “master e tutte le altre scuse che vengono trovate per non pagare gli studenti. L’emendamento integrativo alle pratiche sociali è molto incisivo e non può che arricchire il documento mentre quelli sul lavoro sono proposte di lotta e non bisogna aver paura di affrontare certe lotte. Ho sentito in alcuni interventi parlare di “ritorno agli anni ‘50” e di idee già superate..
Ma scusate, siamo o non siamo dei Comunisti? Siamo o non siamo dei Giovani Comunisti? Allora se lo siamo non dobbiamo aver paura di affrontare delle vere battaglie che imparano dalle conquiste del passato per riproporle oggi, con tutti gli aggiornamenti del nostro tempo ovviamente, se si rimane indietro si è perduti questo è ovvio e non lo nego. Ma mai dimenticare il passato.
L’unica cosa che non mi convince degli emendamenti sul lavoro, è la proposta di raccogliere le firme con il M5S. Oltre ad essere settari, la collaborazione con loro sarebbe comunque impossibile, sia per il loro rifiuto scontato, sia per via delle loro idee politiche sempre più lontane dalle nostre (nonostante all’inizio usavano alcuni nostri “slogan” storici per accaparrarsi anche il voto nel nostro elettorato, dopo averlo cercato a destra con altre tematiche. È il classico populismo che oggi spopola anche tra la gente comune, che non ha più trovato in noi la giusta guida alle loro istanze e alle loro rivendicazioni, non ha più trovato in noi la risposta ai loro problemi quotidiani, col risultato di essere sempre più marginalizzati dalla società, ma ha trovato tutto ciò nel populismo di Grillo, che tiene assieme simpatizzanti di Casapound con simpatizzanti dei Carc.
L’emendamento su Ambiente e Beni Comuni non era male, solo che non si capiscono quali sono le parti da cancellare e quindi non posso esprimere un giudizio esaustivo su di esso. E arrivo ai due gruppi di emendamenti che senza dubbio stanno creando i maggiori contrasti, ovvero gli emendamenti all’organizzazione e al preambolo. Sono concorde sul fatto che la dirigenza dei Giovani Comunisti di questi anni ha fallito, e c’è la necessità di un profondo cambiamento sia dei suoi componenti che delle modalità che regolano il funzionamento del coordinamento nazionale, che vorrei fosse composto dalle compagne e dai compagni più capaci nei vari settori che verranno loro assegnati, in modo da poter essere coordinati e guidati nella miglior maniera possibile.
Mi auguro che non ci siano più scontri tra correnti e scontri personali che avviliscono l’impegno e la motivazione dei compagni della base. Inoltre si ribadisce finalmente che abbiamo diritto ad un’autonomia di proposta e di iniziativa politica, da utilizzare appieno per poter tornare ad essere la punta più avanzata del nostro partito, dove storicamente sono state le organizzazioni giovanili ad innestare le lotte più dure contro i servi del capitalismo. C’è un emendamento dove parla di democrazia interna, e ben venga direi, finalmente si ridà ai compagni della base la possibilità di poter tornare a contare, la possibilità di poter dire la loro e di potersi sentire ascoltati nelle decisioni interne che verranno prese, e si sentiranno utili alla nostra causa.
L’emendamento si riferisce ovviamente al comportamento che ha tenuto Oggionni in questi ultimi anni prima che se ne andasse, che più volte è stato sul punto di voler sciogliere la nostra organizzazione giovanile, senza che i compagni della base ne sapessero niente. Mai e poi mai negli emendamenti si parla e si parlerà di scioglimento dei Giovani Comunisti, e ci tengo a ribadirlo questo! Infine gli emendamenti sul preambolo.
Il primo e il terzo emendamento in merito li condivido al 100% e non c’è altro da aggiungere, nulla di personale contro il gruppo dirigente uscente, però bisogna riconoscere che hanno fallito in questi anni la loro missione di guida dei Giovani Comunisti. Oltre ad aver convocato la conferenza con due anni e mezzo di ritardo, ricordo il regolamento fotocopia a quello di 5 anni fa, semplicemente assurdo viste le nostre condizioni attuali, ricordo i contrasti interni, personali e tra correnti che hanno bloccato il regolare funzionamento del coordinamento nazionale. Nulla di personale, però in fase congressuale è giusto che si escano fuori tutti i problemi che ci sono stati, in modo da poterli migliorare ed evitare di commetterli in futuro.
Inoltre l’organizzazione stessa di questa Conferenza ha visto molte lacune, a partire dalla comunicazione tra di noi. Io stesso ho scoperto per caso a fine settembre che era stata convocata la conferenza, quando erano già scaduti i termini per presentare e firmare gli emendamenti. È semplicemente assurdo che si sia fatto tutto nell’arco di pochissimi giorni senza che i compagni dei vari territori ne venissero a conoscenza. La dirigenza nazionale avrebbe dovuto TEMPESTIVAMENTE comunicare a tutte le nostre federazioni giovanili tutte le tempistiche, e non lasciare “al caso” la scoperta della convocazione della conferenza. I compagni della provincia di Lecce lo hanno saputo addirittura all’inizio di questo mese, e hanno avuto meno di 2 settimane per organizzare la loro conferenza locale e tutto ciò che ne consegue. Si può solo immaginare quanto si siano sentiti trascurati ed emarginanti. Il secondo emendamento al preambolo lo condivido senz’altro anche se mi ha lasciato un po’ perplesso, perché manca la parte relativa alla discussione e al confronto al nostro interno, che invece è citata nel documento.
Devo ancora decidere se votarlo oppure se astenermi, perché la reputo troppo importante la discussione reale, costruttiva e di arricchimento per tutte/i noi per vederla omettere così nel documento. Gli esteri li ho voluti lasciare da parte appositamente perché vanno ad incrociare la linea politica del partito e c’è bisogno di uscire con una voce univoca e condivisa, per far capire ai “senior” che i giovani la pensano diversamente, specie per quanto riguarda la Grecia. Negli emendamenti si ribadisce l’irriformabilità della UE e la necessità di andare apertamente in contrasto con essa per liberarci dalle gabbie normative in cui ci ha oramai rinchiusi, l’ultima delle quali riguarda proprio la mia terra, il Salento, dove per imposizione della UE stanno abbattendo a raso tantissimi alberi di ulivo, che sono il simbolo della Puglia.
La popolazione si sta sollevando e sto sollecitando tutti i compagni della mia federazione a mobilitarci per difendere questo nostro inestimabile patrimonio dalla distruzione ordinata dalla UE. Il “c’è lo chiede l’Europa” deve finire una volta per tutte! E questo lo deve capire anche Tsipras, il quale, nonostante il referendum del 5 luglio abbia bocciato l’accordo proposto dai creditori, nonostante il “piano B” proposto da Varoufakis e nonostante il Comitato Centrale di Siryza avesse votato CONTRO la firma al memorandum, se n’è letteralmente “fregato” di tutto ciò andandosi a togliere la giacca dalla Merkel e a firmare un accordo semplicemente VERGOGNOSO!
Tutto ciò ha causato la fuoriuscita della stragrande maggioranza dei nostri fratelli giovani di Siryza dal partito, le dimissioni del segretario di Siryza e la fuoriuscita di numerosi compagne e compagni che hanno dato vita ad Unità Popolare, volta a recuperare lo spirito originario con il quale era nata Siryza. Il nostro partito, invece di mantenere una posizione equidistante da tutte le parti, si è apertamente schierato al fianco di Siryza, nonostante tutto quello che era successo, attaccando anche le compagne e i compagni che erano andati a formare Unità Popolare. E a me la guerra tra compagni non interessa assolutamente, anzi la contrasto perché ci porta soltanto dei danni e in questi anni lo abbiamo ampiamente visto purtroppo.
Per quanto riguarda la Costituente della Sinistra non mi convince perché sono sempre stato per l’unità dei comunisti, altrimenti non avrebbero senso chiamarsi Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti, saremmo nel marasma della sinistra dove si capisce poco e niente oramai. Comunista è una parola bellissima, oltre a dare un senso di appartenenza forte, ci accomuna nelle idee e non dobbiamo minimamente vergognarci di definirci tali anche all’esterno della nostra organizzazione, se siamo convinti delle nostre idee e le reputiamo giuste, perché dovremmo vergognarcene? Prima abbiamo tolto il simbolo dalle schede elettorali e ora si vuole togliere anche il nome in maniera definitiva con questa nuova “costituente”. Comunque queste sono le mie impressioni per quanto riguarda il documento e gli emendamenti.
Vorrei citare l’ottimo intervento alla tribuna congressuale del compagno Nicolò Martinelli, che mi è particolarmente piaciuto sia per il contenuto sia per lo spirito con il quale lo ha redatto. Senza entrare nei dettagli, dico che ha fatto un’analisi molto puntuale e precisa che non posso che condividere in pieno, e vi invito a leggerlo. Tornando ai contrasti interni, aggiungo solo questo: il governo democristiano di Renzi sta distruggendo a tappe forzate e con arroganza la nostra Costituzione e la nostra democrazia nata con la Resistenza, e noi ancora pensiamo alle micro correnti interne e a litigare con questo o quel compagno? Dobbiamo essere uniti! Dobbiamo diventare un gruppo che sia coeso e compatto per davvero, e non solo a parole.
Deve finire la logica dell’andare alla conta dei voti per potersi spartire le poltrone e per capire se vincerà questa o quella corrente. Non deve più esistere il “noi”, il “loro”, il “quelli” e compagnia bella, deve esistere un unico gruppo unito e combatto! Basta divisioni interne! La gestione Oggionni-Belligero ci ha ridotti da circa 7500 tesserati a circa 1500 tesserati a livello nazionale, la Belligero deve prendersi le sue responsabilità, non può certo scaricarle tutte su Oggionni, che ci ha messo comunque molto del suo per ridurci in queste condizioni. Quindi direi che è ora di cambiare, ma cambiare per davvero per ridare un futuro e una speranze ai Giovani Comunisti e a tutte/ noi! Solo uniti possiamo vincere le sfide che ci attendono nei prossimi anni!

NICOLA ANDRIOLA
Nuovo portavoce dei Giovani Comunisti della Federazione di Brindisi
Delegato alla V Conferenza Nazionale delle/dei Giovani Comuniste/i

23 ottobre 2015

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