di Andrea Ferroni. Relazione introduttiva al coordinamento nazionale Giovani Comunisti – 16/17 gennaio 2016
Cari Compagni e Care Compagne, la V Conferenza dei Giovani Comunisti/e ha risvegliato e riportato al centro il dibattito dai vari territori andando a rideterminare i gruppi dirigenti nazionali e andando a sanare la mancanza a livello nazionale di una linea politica forte e decisa, che si assumesse oneri e onori del lavoro politico che siamo chiamati a svolgere. Sono, però venuti alla luce anche diverse delle carenze presenti al nostor interno, sia sul piano politico che organizzativo, basti pensare che non su tutte le federazioni siamo riusciti a svolgere la conferenza.
Per questo, penso sia importante definire gli ultimi passaggi organizzativi prima di poter rilanciare una qualsiasi campagna politica, oggi siamo qui anche per questo. Non si tratta ad oggi di parlare dell’ennesimo rilancio dell’organizzazione, ma si tratta finalmente di concretizzarlo per questo penso che il 2016 debba ruotare intorno a tre grandi parole d’ordine: Organizzazione, radicamento e conflitto.
Organizzazione, perché è fondamentale tornare ad incidere nella società e per farlo serve collegare il patrimonio della nostra organizzazione: il lavoro quotidiano svolto da ognuno di noi sui territori. Per questo mettere in rete su un piano nazionale i mezzi di comunicazione che utilizziamo , le relazioni politiche che curiamo con singoli, associazioni e sindacati, le competenze personali e le attitudini di ognuno equivale a potenziare il lavoro finora svolto e le possibilità di riuscita. Per questo, al fine di lavorare al meglio e con la massima efficienza possibile, nasce l’esigenza di un’inchiesta interna alle federazioni territoriali di cui verranno mandatale le specifiche ai/alle coordinatori/trici provinciali. Alla fine di questo coordinamento riusciremo a dotarci anche dell’esecutivo, tassello organizzativo importante per svolgere gli impegni politici assunti dalla V Conferenza e passare dalle parole ai fatti. Un esecutivo unitario, che sposi appieno il mandato su cui siamo stati eletti e che ci auspichiamo sia capace di sintetizzare quanto verrà discusso nei prossimi mesi così da uscire all’esterno come un uomo suolo che marcia in una direzione ben precisa.
Radicamento, perché è alla base della cura della nostra organizzazione. Per farlo avanzo delle proposte molto concrete:
A breve sarà disponibile la nuova tessera 2016 dei Gci/e, che speriamo sia chiara indicazione del lavoro politico su cui si impegnerà la ns. organizzazione nel prossimo anno. Per questo metteremo in piedi una campagna di tesseramento in grado di esprimere l’orgoglio che si prova ad appartenere ad una comunità politica come la nostra. Sul tesseramento va dispiegata tutta la nostra forza, perché proprio attraverso l’iscrizione che si riesce ad ampliare il consenso verso la ns. linea politica.
Una nuova piattaforma web, il sito ufficiale sarà organizzato in modo tale da dedicare ad ogni singola federazione un proprio spazio autonomo di comunicazione così che ognuno possa utilizzare il canale nazionale al fine di far funzionare al meglio la comunicazione esterna. In tal modo sarà più semplice coordinare e rendere più omogenea e riconoscibile anche la comunicazione sui vari social media.
Il tema dell’autofinanziamento è altrettanto importante per la difficile situazione in cui versa la ns. organizzazione che è chiara a tutti/e. Torneremo a produrre gadget e altro materiale utile per la raccolta fondi e avvieremo una discussione per la realizzazione di un festival nazionale caratterizzato da musica e politica.
Conflitto, perché l’attuale fase politica di incertezza e continui soprusi da parte del capitalismo ci presenta molteplici ambiti di intervento di fronte ai quali non possiamo rimanere inermi. È però evidente la nostra difficoltà nel riuscire ad essere presenti ovunque; pertanto risulta fondamentale focalizzare l’attenzione su alcuni punti nevralgici ritenuti importanti anche ai fini della riaggregazione di classe, programmando un lavoro di ampio respiro che non si esaurisca in un’unica soluzione ma che sia strutturato in un arco di tempo definito al fine di incidere con tutta la nostra forza, così da essere capaci anche di fare una corretta verifica del lavoro svolto e degli obiettivi raggiunti. Fra i vari punti di seguito alcuni.
Lavoro non lavoro, precarietà e reddito: in quanto siamo convinti che è proprio da questo tema che debba ripartire il conflitto perché è il campo minato più grande della nostra generazione e non solo., dove emergono le maggiori disuguaglianze, il peggior sfruttamento e le più profonde divisioni che si traducono nella ben conosciuta guerra fra poveri. A tal fine è nostro compito studiare una campagna in grado di rispondere, organizzare e convogliare il disagio comune verso la migliore soluzione per riprenderci il presente che ci stanno negando.
Scuola e Università: rilanciare, organizzare e determinare l’opposizione a tutte le politiche di privatizzazione, demolizione e svendita di Scuole e Università nel nostro Paese, costruendo reti allargate con tutti quei soggetti attivi in questa battaglia (collettivi, sindacati studenteschi, assemblee autoconvocate, ricercatori, ect) contro l’ennesima riforma lacrime e sangue che investe gli spazi collettivi del Sapere.
Pratiche sociali e mutualismo: Come già accaduto, i Gci/e sono chiamati ad essere i protagonisti nella costruzione di pratiche che siano strumento quotidiano e concreto per il miglioramento delle condizioni materiali del blocco sociale a cui ci rivolgiamo, attraverso attività come Gap, ripetizioni popolari, mercatini del libro usato, banche del tempo, occupazioni abitative e blocco degli sfratti; il tutto in sinergia con quelle realtà che già fanno di queste pratiche lavoro politico quotidiano.
Antifascismo: Non possiamo permetterci di abbassare l’attenzione verso un tema come questo, che investe le strade di ognuno dei nostri territori. Per questo sarà importante promuovere una campagna di memoria storica e antifascismo militante, che con varie iniziative chiami all’appello anche le varie organizzazioni a noi vicine che si riconoscono nel valore dell’antifascismo. A tal proposito invito tutti e tutte a partecipare come possibile al prossimo congresso dell’Anpi; anche se la nostra visione di pratica antifascista non è completamente sovrapponibile alla loro non possiamo non giocare un ruolo anche su questo terreno.
Concludo con una serie di appuntamenti che nelle prossime settimane impegneranno la nostra organizzazione, aderendo alle mobilitazioni indette sul tema dell’antifascismo e dei diritti civili. Il 28 Gennaio 2016 a Milano, contro il raduno organizzato da Le Pen e Salvini e il 23 Gennaio 2016 al fianco dell’ArciGay in tutte le piazze d’Italia per il riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso per l’uguaglianza di tutte e tutti.
Andrea Ferroni
Portavoce Nazionale Giovani Comuniste/i