Le giovani comuniste e i giovani comunisti sostengono le battaglie che il movimento lgbtqi sta portando avanti in Italia per il riconoscimento delle coppie e delle famiglie queer. Per questo sabato 23 gennaio 2016 saremo in tutte le piazze d’Italia, al fianco di tutti e tutte coloro che riconoscono tale richiesta come diritto imprescindibile.
In un quadro di forte arretramento culturale, con una massiccia presenza e influenza della Chiesa Cattolica, è sempre più distante l’orizzonte di uno stato laico, che garantisca i diritti fondamentali di tutte e di tutti, come affermato dall’art.2 della Costituzione “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”.
Il governo Renzi, che si è distinto per la rapidità di approvazione delle cosiddette “riforme”, misure antipopolari che minano il futuro di tutti e tutte e la partecipazione democratica, ancora non riesce ad approvare una legge insufficiente come il DDL Cirinnà.
Oggi scendiamo in piazza con il movimento lgbtqi:
Per l’uguaglianza e la laicità, contro le ingerenze clericali che le limitano!
Per trasformare la famiglia in uno spazio di libertà!
Per continuare la mobilitazione e conquistare pari diritti: matrimonio egualitario, riconoscimento della genitorialità queer, giustizia per i bambini e le bambine delle famiglie arcobaleno, piena autodeterminazione individuale, familiare e collettiva dei soggetti lgbtqi!
Andrea Ferroni – Portavoce Nazionale Giovani comunisti/e
Claudia Candeloro – Portavoce Nazionale Giovani comunisti/e