I Giovani Comunisti/e esprimono solidarietà e pieno appoggio alle famiglie del San Leone occupato di Messina, le quali venerdi 5 c.m. hanno ricevuto il sequestro preventivo dell’immobile e tre denunce con la contestazione di alcuni reati.
Il 10 ottobre scorso 12 famiglie (con 25 minori), bisognose di avere un tetto, occuparono con l’aiuto dei compagni dell’Unione Inquilini e militanti di Rifondazione comunista lo stabile un tempo adibito a sede della caserma dei Carabinieri in via Gesù e Maria in San Leone, ormai inutilizzato da sei anni.
L’emergenza abitativa a Messina è in forte crescita, con oltre 7000 domande per l’accesso all’edilizia popolare; nel 2015 si sono verificati circa 500 sfratti, dati molto allarmanti e in aumento. In un periodo di forte crisi economica è paradossale che centinaia di immobili sfitti restino abbandonati a se stessi.
In questi mesi l’Unione Inquilini ha avanzato diverse opzioni per la destinazione dell’immobile e per fronteggiare l’emergenza abitativa; purtroppo quest’ultimo atto repressivo evidenzia la mancanza di strumenti adatti da parte delle Autorità preposte a trovare una soluzione per la grave crisi.
I Giovani Comunisti/e pertanto intendono dichiarare totale solidarietà non solo agli occupanti in questione, ma anche a tutte quelle realtà che ogni giorno combattono per il diritto all’abitare, in tutta Italia
CLAUDIA CANDELORO-Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e
ANDREA FERRONI-Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e