Il 12 Maggio si svolgeranno, in tutte le scuole secondarie di secondo grado, le prove invalsi: 90 minuti di tempo per decretare l’efficienza di una scuola, due test per dichiararla “virtuosa”, e quindi meritevole di fondi, oppure “di serie B”, e pertanto da lasciare priva di mezzi.
Ma partiamo dall’inizio: come funziona il sistema Invalsi?
Attraverso tre test, uno di matematica, uno di italiano e uno “sullo studente”, somministrati senza minimamente tener conto delle differenze di programma che intercorrono tra le varie realtà scolastiche, si valuta il livello di apprendimento di ogni istituto, decretando così quali sono gli istituti con gli studenti più preparati e quali sono quelli con gli studenti di cui vergognarsi. I primi verranno perciò premiati con fondi maggiori, i secondi dovranno invece adeguarsi.
Le prove Invalsi sono poi basate su un criterio di svolgimento e su un criterio valutativo diversi da quelli portati avanti durante l’anno, a ciò consegue il bisogno di una preparazione preliminare, che andrà a sottrarre ore e ore dal regolare svolgimento delle lezioni.
La valutazione viene inoltre spacciata per anonima, perciò priva di ricadute sul singolo.
Questo però non è vero, gli invalsi non sono anonimi, anche se così viene detto: ad ogni studente viene assegnato un codice a cui corrisponderà il nome dell’allievo. Tale codice viene conservato dalla scuola in appositi elenchi, quasi come se questa fosse una schedatura di massa, destinata a perseguitarti dal mondo della scuola a quello del lavoro.
E’ proprio questo ciò che vogliono attraverso le prove Invalsi, trasformare la scuola pubblica in un’azienda, dove tutto si decide in base a parametri puramente economici.
La scuola è un luogo di creazione e di condivisione del sapere, non un’azienda interessata al profitto economico che si può ottenere dai singoli.
Il 12 Maggio non permettere a nessuno di valutarti con criteri che non conosci, di schedarti attraverso un test somministrato come anonimo, di giudicare il tuo istituto senza tener conto delle differenze di programma che intercorrono tra una scuola e l’altra.
Non permettere a nessuno di valutarti, non sei merce.
Boicotta gli invalsi non presendandoti a scuola, lasciando il foglio in bianco, barrando tutte le caselle o cancellando il tuo codice identificativo!
Lo svolgimento delle prove non è in alcun modo obbligatorio.
Il sapere non è un privilegio di chi può pagarlo.
SABRINA NAVARRA-Dip. Scuola Giovani Comunsti/e