Il 18 e 19 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio Nazionale Superiore Universitari (Cnsu).
E’ evidente che ogni tipo di valutazione politica non può prescindere da un’analisi dell’insieme di funzioni di quest’organo , introdotto ormai due decenni fa (era il 1997) e finalizzato a raccogliere la formulazione di proposte e pareri da parte dei 30 studenti eletti (28 a cui si sommano uno studente del dottorato di ricerca ed uno specializzando) su materie individuate ora assai genericamente (quelle definite “di interesse generale”) ora più dettagliamente (ad esempio sui criteri e parametri su cui operare l’assegnazione dei fondi di finanziamento ordinari) al ministro dell’istruzione.
Ed è proprio il carattere sostanzialmente consultivo che crea la cifra più caratterizzante di quest’organo , e delle elezioni per andare a comporlo , soprattutto alla luce di un contesto di pesante riduzione degli spazi democratici all’interno dell’università , di una diminuzione delle reali possibilità di partecipazione , di uno svuotamento di significato della pratica della partecipazione come presupposto e al contempo conseguenza del processo di aziendalizzazione dell’università e quindi dei saperi.
E’ quindi difficile ritenere il Cnsu un organo realmente capace di ridare voce a tutte quelle istanze e rivendicazioni studentesche che oggi attraversano gli atenei italiani da nord a sud, difficilmente immaginabile ritenere queste elezioni un elemento di rottura ed un vero antidoto a questo processo avallato da continue controriforme che ormai da un paio di decenni tentano di fare piazza pulita di quell’insieme di conquiste studentesche che sono state in grado di intrecciare temi , lotte e percorsi comuni.
E’ altresì evidente che sarebbe riduttivo fermarsi a questa fotografia e dunque riteniamo che l’attribuzione di valore a queste elezioni debba consistere non nella competizione elettorale in quanto tale , ma nel far coincidere un momento di democrazia con una ripresa e un tentativo di avanzamento sul piano delle rivendicazioni: ecco perché diciamo che le elezioni del cnsu debbano costituire un momento per riconnettere i temi reali e le esigenze concrete del mondo universitario alla politica che ha reale potere decisionale.
Crediamo cioè che si debbano riempire queste elezioni di contenuti veri , e di risposte reali da chiedere al governo , da cui attendiamo chiarimenti su idonei non beneficiari e sistemi di assegnazione di borse di studio, a cui continuiamo a chiedere uno stop netto e deciso ai tagli , agli accorpamenti e ai disinvestimenti in luogo di una azione politica volta a non lasciare indietro nessuno : l’unico elemento che deve rimanere indietro sono le disuguaglianze , quelle che creano atenei di serie a e serie b , quelle che significano smantellamento dell’università pubblica , creazione di università-aziende e sospensione della partecipazione e dei luoghi di vera rappresentanza.
Con questi propositi e senza fare un passo indietro su queste posizioni , ed augurando un buon voto a tutte e a tutti , sottolineando con forza l’importanza di un impegno che comunque riguarda gli studenti e l’università nel suo complesso, ed invitando tutte e tutti a quello che rimane il più alto esercizio di democrazia, e pur consapevoli che non é questo organo la sede più efficace per un ruolo diretto degli studenti nei processi decisionali, è del tutto evidente che la fase attuale impone di riportare al centro del dibattito il tema del libero accesso ai saperi, dell’uguaglianza da applicare nel concreto con un vero ripensamento di tutte le scelte politiche fatte in materia universitaria negli ultimi decenni. Su questo i giovani comunisti/e continueranno la loro battaglia supportando tutte le iniziative che verranno messe in campo in questa direzione. Riteniamo che il momento elettorale debba coincidere con una generale accelerazione ed un avanzamento delle rivendicazioni da parte di tutti i soggetti che da anni si battono come noi in questa direzione , ma soprattutto pretendiamo un’inversione delle politiche universitarie messe in campo in questi anni.
Lottare per interrompere quest’autentica devastazione del mondo dell’istruzione , in primis dell’università , ci pare una battaglia decisamente degna di essere combattuta.
Ferroni Andrea – Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e
Candeloro Claudia – Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e
Vergassola Filippo – Resp. Nazionale Dip Scuola e Universita