I/le Giovani Comunisti/e aderiscono e partecipano, come ogni anno, alla Marcia della Pace Perugia-Assisi del 9 Ottobre.
Per costruire la pace è necessario arrestare tutte le guerre, ma la guerra è fatta per interessi geopolitici e l’industria delle armi rappresenta una fonte irrinunciabile di arricchimento per quei paesi che la fomentano a spese degli altri. E’ uno dei capitoli peggiori dell’uomo che vive sfruttando il prossimo.
La pace può essere garantita e perseguita solo da un sistema giusto che metta al centro i diritti e le libertà degli uomini e delle donne al centro. Anche per questo salutiamo positivamente l’accordo di pace raggiunto tra le Farc e il governo colombiano, grazie all’impegno e alla mediazione del governo rivoluzionario cubano guidato da Raul Castro. Oggi, però, lo sfruttamento dei popoli e delle risorse naturali, il razzismo, la xenofobia, il disprezzo e il rifiuto del più debole, la miseria e la povertà sono i grandi ostacoli che si oppongono alla pace. Il capitalismo stesso, le politiche economico-finanziarie neo-liberali che si fondano sulla prevaricazione del ricco sul povero, dei pochi sui molti, è il primo nemico di ogni pace.
Lenin, analizzando la natura del capitalismo, né individuò l’estremizzazione nell’abominio dell’imperialismo; oggi dopo cinque anni dall’inizio del cosiddetto “conflitto civile siriano” è vergognosamente evidente come gli interessi economici e geopolitici dei paesi del blocco occidentale, che hanno dato vita e foraggiato le formazioni jihadiste (l’IS e il Fronte Al-Nusra) abbiano provocato volutamente una guerra che ha mietuto 471.000 vittime e ha già provocato 4 milioni di rifugiati. Le scellerate politiche internazionali della Nato a guida statunitense e quelle nazionali dei governi come quello turco e quello francese – che in Africa continua con la sua opera di stupro del territorio rubando le risorse minerarie, instaurano l’odio e la divisione – minano la pace la quale è invece sinonimo di solidarietà, giustizia sociale, internazionalismo, reddito, casa e lavoro.
Così come le politiche antisociali dei governi europei ed italiani, così come il licenziamento senza giusta causa, i vari “jobs act” italiani e francesi, i tagli alla sanità contenuti nel nuovo DEF del consiglio dei ministri, fomentano la guerra tra i poveri e sono alla base della crescita del razzismo.
E’ notizia di alcuni giorni fa un nuovo sgombero di migranti nell’ex centro di accoglienza in via Vannina e delle proteste dei lavoratori e delle lavoratrici dell’ospedale Pertini a Roma. Tutto questo mentre si è instaurato un vero e proprio regime di clandestinita’ cui sono relegati la maggior parte dei migranti ai quali non si riconosce identità e diritti, condannandoli cosi’ a vivere una vita illegale.
Tutto questo ci suggerisce quanto sia importante riempire di contenuti quella parola “pace” per non rischiare, altrimenti, di renderla vuota e retorica.
Per queste ragioni i giovani comunisti e le giovani comuniste scenderanno in piazza il 9 Ottobre, ricordando nel frattempo i due appuntamenti di discussione e dibattito politico che si terranno al centro “Panta Rei” a Passignano sul Trasimeno, il 7 ottobre alle ore 17.30 con l’incontro “società e comunicazione: quale evoluzione?” a seguire DjSet con Mr.J.Selecta, e l’8 ottobre con “Mutualismo e pratiche sociali, in emergenza e nella quotidianità” riportando l’esperienza dei/delle volontari/e nei luoghi del terremoto insieme alle Brigate di Solidarietà Attiva, a seguire DjSet dei Molesti Crew.
Vi aspettiamo tutti/e il 7 e l’8 a Passignano ed il 9 ottobre ore 09:00 alla Marcia della Pace, Ponte San Giovanni (Pg) – Via della Valtiera. Durante tutta la marcia musica con Mr.J.Selecta & Friend’s e Dub & Ground – Shabadà Sound System.
Fratoni Simone – Coordinatore Provinciale Giovani Comunisti/e Perugia
Ferroni Andrea – Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e