Ormai da alcuni anni il 5 novembre i fascisti del Nord Italia si radunano a Pavia per la commemorazione della morte del camerata Emanuele Zilli avvenuta nel 1973. Quando le organizzazioni fasciste, in primis Forza Nuova e Casa Pound, avevano iniziato a celebrare la commemorazione, l’iniziativa si limitava a un presidio statico nei pressi del muro contro cui si schiantò il motorino di Zilli. Dal 2012, però, i fascisti hanno alzato il tiro e la commemorazione si è trasformata in una vera e propria marcia militare, che richiama centinaia di fascisti da tutte le provincie del Nord Italia e di cui si possono trovare testimonianze su youtube (https://www.youtube.com/watch?v=ToLsy135mdA).
Non ci sono parole per descrivere quanto sia fuori dal senso comune l’esibizione di una simile marcetta. In nessuna parte d’Italia, avvengono cortei di questo tipo che sono un oltraggio alla memoria della Resistenza e dei valori democratici su cui dovrebbe basarsi la vita del Paese.
Non si vuole qui riaprire un dibattito sul fatto che la sua morte sia avvenuta per un incidente stradale o per mano di antifascisti. A loro piace pensare che sia stato ammazzato dai compagni, ma vogliamo solo ricordare che lo stesso medico che fece l’autopsia, e che era di idee politiche vicine all’allora MSI, escluse l’ipotesi dell’omicidio.
Il corteo nazifascista prevede la partenza dal Municipio cittadino e il passaggio attraverso tutto il centro storico, toccando anche piazzale Ghinaglia, luogo simbolo dell’antifascismo pavese intitolato al giovane dirigente del PCI ucciso da un agguato fascista nel 1921. A Ferruccio Ghinaglia è anche intitolata la sezione locale della nostra giovanile.
La Rete Antifascista Pavese, a cui aderiscono le sezioni locali del Partito e della Giovanile, si adopera ogni anno per impedire che la città capoluogo del territorio da cui partirono i partigiani che catturarono il Duce si macchi di questo scempio.
Il Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico, che riunisce Sindaco, Prefetto e Questore, non ha rilevato minacce per la sicurezza dei cittadini da parte della marcetta fascista e neanche dal raduno nella piccola città lombarda di centinaia di fascisti di tutto il Paese e ha rilasciato i permessi per la manifestazione. Secondo il Sindaco di Pavia, le autorità “hanno deciso di autorizzare la manifestazione del 5 novembre, perché i promotori non sono stati sciolti come le norme prevedono”.
Le stesse autorità non hanno tentennato, però, nel negare i permessi per il presidio che gli antifascisti hanno deciso di convocare in difesa di Ghinaglia e dei valori democratici e antifascisti della Città.
Negli ultimi mesi, si sono susseguiti episodi di violenza accertata che evidenziano collegamenti con le organizzazioni fasciste cittadine. Prima il pestaggio contro ignoti avvenuto il 9 Maggio in occasione dei festeggiamenti fascisti per l’anniversario dell’apertura della sede locale di Casa Pound, iniziato in piena notte proprio di fronte alla loro sede e protrattosi fino al centro del corso cittadino principale. Poi il lancio di bottiglie contro la folla che assisteva al concerto degli Statuto in piazza Vittoria ad Agosto.
Se la marcetta fascista non costituisce minaccia per la sicurezza, come può rappresentarla un presidio statico convocato da ANPI, ARCI e Rete Antifascista?
Se non è possibile negare i permessi a organizzazioni che non sono state sciolte, come possono essere negati ad ANPI, ARCI e UDU?
La Rete Antifascista Pavese ha deciso di indire comunque il presidio pacifico in piazzale Ghinaglia. Il ritrovo a partire dalle 19:30 sarà seguito da musica improvvisata e interventi al megafono.
Invitiamo tutti i compagni e tutte le compagne a convenire a Pavia per sostenere e dare manforte all’azione di Resistenza che gli antifascisti pavesi stanno mettendo in atto.
MARCELLO SIMONETTA – Coordinamento nazionale Giovani comunisti/e, GC Pavia
Evento fb: https://www.facebook.com/events/262467347488122/notif_t=plan_user_associated¬if_id=1478164779660317