Tra le scelte del governo Renzi e l’arroganza della classe padronale italiana i lavoratori e i disoccupati subiscono un continuo processo di precarizzazione della propria vita oltre a vere e proprie forme di repressione.
Dalla nascita della vertenza dei lavoratori del gruppo Marcegaglia contro la proprietà, abbiamo provato a dare il nostro sostegno a questa lotta, in quanto ribadiva la centralità del lavoro nella composizione della dignità degli uomini e delle donne. Dopo due anni di lotta i lavoratori riescono a trovare un accordo con la proprietà.
Come quei sequel che non avremmo voluto guardare, la vertenza non si è conclusa con l’accordo. In questi giorni sono stati consegnati ai 7 lavoratori che erano in lotta, avvisi di garanzia di conclusione delle indagini, per l’occupazione di alcuni uffici che gli operai avevano occupato durante le fasi della contrattazione.
Come Giovani Comuniste/i ribadiamo la nostra vicinanza ai compagni e condanniamo l’uso della magistratura come idrante sui focolari di lotta. “La legge è uguale per tutti” ma deve avere una funzione sociale e non repressiva nei confronti dei più deboli altrimenti non è la nostra legge, la quale si basa sulla giustizia sociale.
Antimo Caro Esposito
Esecutivo Nazionale GC