Mercoledì 23 novembre abbiamo assistito all’ennesimo atto di provocazione nei confronti dei migranti che occupano l’edificio dell’ Ex-Moi di Torino. Il lancio di bombe carta è solo l’ultimo di una lunga serie di provocazioni messe in atto dall’estrema destra torinese e da persone riferibili agli ambienti degli ultras. Gli obiettivi sono chiari: rompere il delicato equilibrio creato, non senza difficoltà, tra gli occupanti e i residenti del quartiere e scatenare una reazione da parte dei migranti che giustifichi l’uso di massicce forze repressive e lo sgombero. Apprendiamo infatti che “casualmente” la Compagnia di San Paolo si è offerta di finanziare completamente la ricollocazione – termine elegante per indicare la deportazione – dei migranti.
Comprendiamo bene perchè questa esperienza di lotta e autodeterminazione faccia così paura; essa offende quelli che vorrebbero i migranti schedati e imprigionati, offende la criminalità organizzata che vede diminuire la possibilità di sfruttare i migranti come manodopera e offende gli speculatori che hanno contribuito a mettere in ginocchio la città e che vorrebbero continuare a lucrare sull’ex villaggio olimpico. La giunta 5s intanto si limita a condannare atti di intolleranza ribadendo però che la legalità è priorità del comune.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli occupanti dell’ Ex-Moi e moltiplicheremo gli sforzi per combattere quel blocco di potere che va da CasaPound alla Compagnia di S. Paolo che vuole prendersi la città a colpi di operazioni repressive e esercito nelle strade. Siamo complici e solidali e rifiutiamo la legalità usata come manganello contro chi non vuole farsi triturare dal “sistema dell’accoglienza” e dagli speculatori.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli occupanti dell’ Ex-Moi e moltiplicheremo gli sforzi per combattere quel blocco di potere che va da CasaPound alla Compagnia di S. Paolo che vuole prendersi la città a colpi di operazioni repressive e esercito nelle strade. Siamo complici e solidali e rifiutiamo la legalità usata come manganello contro chi non vuole farsi triturare dal “sistema dell’accoglienza” e dagli speculatori.
Giovani comunisti/e
Giovani comunisti/e Piemonte