Lo scorso 12 Maggio, il CDA dell’ARDSU Toscana ha preso un’importante decisione per il futuro di tutti gli studenti toscani. Negli scorsi mesi l’Agenzia dell’Entrate ha intavolato un percorso di accertamenti per la questione dei rimborsi dell’IVA richiesti dall’ARDSU. La questione comporta un possibile pagamento degli arretrati da parte dell’ARDSU per un ammontare di 20 milioni di euro e di altri 25 milioni fra more e penali. All’ordine del giorno del consiglio di venerdì c’erano due possibili scelte, la prima quella di patteggiare un pagamento di 20 milioni con 10 nell’immediato oppure continuare nel percorso di accertamenti che potrebbe portare ad un aumento della pena pecuniaria o una diminuzione. Il consiglio ha sancito di andare avanti nel percorso di accertamenti. Senza dilungarci troppo su chi ha ragione in questo contenzioso, a noi preme sottolineare il fatto che qualsiasi ammontare debba essere versato dal DSU non dee ricadere sulle spalle degli studenti. Già da alcuni anni sono state diminuite il totale delle borse di studio grazie agli aumenti dei criteri per essere dichiarato borsista e rispetto a nove anni fa la mensa ha per molti raddoppiato il proprio costo, per questo crediamo che la situazione attuale non possa che portare ad una diminuzione ulteriori dei servizi erogati dal DSU. Di fronte a qualsiasi richiesta monetaria da parte dell’agenzia dell’entrate crediamo che il bilancio del dsu non debba essere toccato e che vengano presi provvedimenti dalla regione o dal governo per non cancellare il diritto allo studio. Negli ultimi mesi l’assessore Barni ha speso molte parole per difendere il dsu cercando a parole una soluzione chiedendo direttamente al governo di intervenire o di farsi carico direttamente come regione del debito contratto dall’agenzia. Ma in realtà in questi mesi non si è visto un reale intervento dell’Assessore, i fatti non hanno seguito le parole. Di fronte alle manovre preventive che richiedevano al DSU di risparmiare 3 milioni di euro, 2.2 sono stati dati direttamente dalla regione mentre gli ulteriori 800mila sono stati trovati aumentando il costo della mensa andando quindi a gravare su tutti gli studenti. Come Giovani Comuniste/i chiediamo che vengano spostati fondi regionali e nazionali per coprire questo ammanco e che il governo si impegni in una maggiore attenzione al tema del diritto allo studio, permettendo all’ARDSU di aprire nuove case dello studente e diminuisca il costo della mensa.
Giovani Comunisti/e Firenze
Giovani Comunisti/e Siena
Giovani Comunisti/e Pisa