A venti giorni dal G20 restano in Germania le compagne e i compagni arrestati. Dopo essere stati trattenuti per ore senza documenti e senza un valido capo d’accusa, in 6 sono stati fermati e non ancora rilasciati in occasione delle manifestazioni contro il vertice internazionale che aveva avuto larga partecipazione da tutta Europa. Proprio nei giorni dell’anniversario di Genova, della Diaz e di Bolzaneto cambiano i leader ma non la sostanza: ordini del giorno irrisolti, anzi con passi indietro come l’uscita degli Stati Uniti dagli accordi per il clima, città blindate e repressioni esemplari. Al solito, la narrazione del vertice sposta l’attenzione verso dove è più conveniente non affrontando minimamente la vicenda dei compagni in arresto, così come d’altronde ha poco da diffondere sui contenuti e sulle conseguenze politiche del grande evento.
Insieme a Alessandro, Orazio, Maria, Fabio e Riccardo, Emiliano, giovane comunista di Partinico (Palermo), colpevole di avere una felpa nera nello zaino, è ancora trattenuto.
Colpevoli di credere che sia possibile un mondo per i molti e solo per i grandi della Terra. Non possiamo lasciarli soli, e non lo faremo: giovedì 27 parteciperemo a una conferenza stampa davanti all’ambasciata tedesca in via San Martino della Battaglia a Roma per chiederne la liberazione immediata.
Lo faremo anche con una foto petizione: ci mettiamo la faccia, perché al posto loro poteva esserci ognuno di noi, e colpendone uno li colpiscono tutti! Vi chiediamo partecipazione e vicinanza nel dimostrare uniti la nostra solidarietà ai compagni arrestati, la mattina del presidio come in ogni momento di condivisione e di lotta che già ci vedono impegnati nelle nostre città in questi giorni. Per la libertà immediata di Emiliano e tutti/e gli altri compagni e compagne, ci metteremo la faccia!
#GiovaniComunisti
Andrea Ferroni Portavoce nazionale Giovani Comunisti/e
Claudia Candeloro Portavoce nazionale Giovani Comunisti/e