173: questo è il numero delle vittime della strage di Vinca, per lo più donne, anziani e bambini, trucidate il 24 agosto 1944 dalla 16 SS-Panzergrenadier-Division “Reichsführer-SS” e delle Brigate Nere. Nazisti tedeschi e fascisti italiani uniti in quell’eccidio come negli altri compiuti sulle Alpi Apuane, sulle quali correva la Linea Gotica e terra di Resistenza. Per quella strage ci fu un processo che culminò con alcuni ergastoli ai colpevoli.
È inaccettabile e contrario alla nostra Costituzione che un insegnante, una persona incaricata di formare le nuove generazioni, si permetta di sventolare la bandiera della Repubblica Sociale sul monte Sagro, in un luogo visibile dallo stesso paese di Vinca, come ha fatto Manfredo Bianchi qualche giorno fa.
In un momento in cui un governo criminale sgombera i rifugiati nel nostro Paese e prende accordi internazionali per ricacciare i migranti che cercano salvezza, perché “a casa loro” si muore di fame e di guerra; in un momento in cui partiti come la Lega sfruttano il disagio sociale creato dalle politiche di austerity per soffiare sul fuoco del razzismo; in un periodo buio come questo, la memoria storica e il suo mantenimento sono fondamentali per tenere accesa qualche piccola luce. Nessuno, tanto meno un insegnante, può permettersi di inneggiare ad assassini razzisti come furono i repubblichini di Salò e i fascisti tutti.
I Compagni e le Compagne di Rifondazione Comunista Massa Carrara e i Giovani Comunisti/e condannano questo gesto e continueranno a promuovere l’azione antifascista nella nostra provincia, certi che il nostro territorio non dimenticherà mai le sue ferite e che le Alpi Apuane saranno sempre, come scriveva Piero Calamandrei, un «immacolato baluardo sempre all’erta contro ogni ritorno».
Giovani Comunisti Massa Carrara
Filippo Vergassola – Responsabile Scuola e Università Giovani Comunisti/e