Cento anni fa’, ad ottobre, secondo il calendario ortodosso, il fronte del capitalismo mondiale venne messo duramente in discussione da quell’episodio passato alla storia come “presa del palazzo d’inverno”, fu’ l’assalto al cielo della Russia zarista, l’assalto alla povertà, il rifiuto dello sfruttamento, la conquista del potere politico. Non vi è nulla di nostalgico nella nostra volontà di ricordare una storia spesso raccontata parzialmente, ma piuttosto il desiderio di rinnovare una memoria che sia strumento capace di orientare quelle istanze di giustizia sociale ancora oggi attualissime. Il capitalismo e lo sfruttamento del lavoro sono mostri tutt’ora all’opera, il conflitto capitale lavoro si maschera assumendo il volto delle “democrazie” occidentali dove il benessere legato al possesso di beni effimeri stona di fronte alle cifre Istat dei poveri assoluti, dei giovani senza lavoro, dei contratti umilianti o dei lavori non retribuiti e precari.
Ricordiamo una rivoluzione che ha dato alla storia un corso diverso, che ha aiutato il mondo intero a credere e a capire che non esiste un unico modello barbaro di societa’, che ci ha reso fiduciosi/e, forti, arrabbiati/e e consapevoli.
Auguri compagn@
Buona #Rivoluzione!
Andrea Ferroni Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e