Macerata- Chiamare le cose con il loro nome.
L’hanno chiamato pazzo e squilibrato, per noi è semplicemente un fascista e il suo gesto non può essere derubricato a follia : si chiama strage.
Luca Traini è il prodotto della barbarie culturale in cui la nostra società sta affondando.
La legittimazione e il continuo sdoganamento delle forze neofasciste, il considerare le follie razziste da loro propagandate come opinioni alla stregua delle altre, anzitutto da parte dei grandi mezzi di informazione, portano inevitabilmente a creare uno spazio in cui questi soggetti si sentono giustificati ad agire.
Esistono precise responsabilità, nomi e cognomi dei mandanti morali dei fatti di Macerata.
Il becero razzismo di Meloni, Salvini e compagnia oggi è la punta dell’iceberg di un disagio sociale, che fomentato dalla peggiore politica instilla l’odio e la guerra tra poveri.
Non basta oggi la solidarietà ai ragazzi che hanno rischiato la morte, serve una forte presa di posizione plurale che non si fermi ad una ferma condanna.
Indignarsi non basta più.
Ci vediamo sabato 10 a Macerata.
Oggi più che mai, antifascisti sempre.
Esecutivo Nazionale GIOVANI COMUNISTI/e