Preparano per la nostra generazione un presente e un futuro fatto di precarietà e disoccupazione, mentre i governi dell’ultimo trentennio hanno seguito come unica legge quella del mercato e del profitto, annientando ogni ruolo dello stato in economia e ogni tutela per chi lavora.
Mentre ancora oggi ci sentiamo dire che la ricetta per risolvere la crisi è “meno stato, più mercato”, i fatti raccontano di un’Italia in ginocchio: viadotti e le scuole crollano sulle nostre teste, il trasporto locale, ormai privatizzato, oscilla tra disservizi e costi proibitivi; la sanità ormai diventa un lusso solo per chi può permettersi di pagare.
Noi non ci stiamo!
Da anni lottiamo contro il modello di sviluppo capitalista e neoliberista, contro la svendita della produzione industriale del nostro paese, contro la TAV, il TAP e le grandi opere inutili e dannose; ma con in testa un’idea ben precisa dell’Italia che vogliamo costruire.
Scendiamo quindi in piazza anche e sopratutto per proseguire il lavoro di costruzione di una opposizione politica e sociale con tutti e tutte coloro che, organizzati e non, pensano che il problema vero non sia solo questo governo ma le politiche neoliberiste.
Un’Italia che metta al centro lavoro, istruzione pubblica, stato sociale.
Un’Italia dove sia garantito dallo stato un salario minimo e un reddito, una casa e un lavoro alla nostra generazione, che chiede soltanto di avere una vita normale.
Se la barbarie che ogni giorno viviamo è la forma normale del capitalismo del terzo millennio, noi scegliamo il Socialismo.
Sabato 20 ottobre saremo in piazza alla manifestazione indetta dall’USB, per chiedere che il nostro pese cambi rotta, a partire dalla nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia, con l’obiettivo di riprenderci il nostro presente e rimettere al centro l’umanità contro la barbarie.
Un altro mondo resta possibile è solo più difficile da costruire!
Non c’è rapporto debito/pil, trattato europeo o ricatto dei mercati che tengano: le nostre vite valgono più dei loro profitti!
Ci appelliamo a chi sarà in questa piazza, ma anche a chi ancora è alla finestra: perché il percorso purtroppo sarà lungo e tortuoso e perciò serve l’impegno di tutti.
Da Mimmo lucano che non ha chinato la testa agli studenti che il 12 Ottobre sono scesi in piazza
Noi ci saremo.
Con tutta la nostra intelligenza.
Con tutto il nostro entusiamo.
Con tutta la nostra forza.
Concentramento Sabato 20 ottobre, Piazza della Repubblica, Roma.
Andrea Ferroni Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e