Questa mattina l’ufficiale giudiziario potrebbe mettere la parola fine all’esperienza, unica in Italia, della RiMaflow, fabbrica automotive di Trezzano sul Naviglio (allora si chiamava Maflow) chiusa nel 2013, ma tenuta in vita dagli operai riuniti in cooperativa, che nei 30 mila metri quadri, altrimenti destinati all’abbandono hanno creato lavoro e una speranza per il futuro, il sogno di una fabbrica che non muore ma si ricicla. In 4 capannoni negli anni si sono alternate attività diverse: dai laboratori artigiani, alla mensa, alla riparazione di computer e cellulare, al coworking, al rimessaggio camper. Oggi ci lavorano 120 persone, fra ex dipendenti Maflow, artigiani e disoccupati che si sono aggiunti ai 20 soci iniziali. Un esperimento sociale sostenuto anche da Caritas e Libera e studiato nelle università di tutto il mondo.
Il tutto è avvenuto in un regime di occupazione, quindi “illegale” , ma di fatto tollerata, tanto che dal 2015 presso la prefettura si era insediato un tavolo con la proprietà dell’area, Unicredit leasing, e il Comune di Trezzano per un protocollo d’intesa che prevedesse un comodato d’uso di qualche anno per arrivare poi a pagare l’affitto, una volta che alcune attività avessero preso l’abbrivio grazie alla regolarizzazione.
Puntavano sul riuso, contro lo spreco, ed avevano avviato con un esterno una sperimentazione per il riciclo del pvc contenuto nella carta da parati.
Per quanto ci riguarda gli unici illegali sono i governi che hanno varato politiche che hanno portato al ristagnamento economico nella ricetta Dell austerità dal governo Monti attraversando il governo letta fino al governo Renzi e al governo gialloverde che continua sulla strada neoliberista del ricettario dei precedenti senza nessun cambiamento.
Noi siamo con i lavoratori della rimaflow e vogliamo difendere questa esperienza. Siamo con tutti e tutte i lavoratori e le lavoratrici che hanno pagato sulla loro pelle con licenziamenti ingiusti, cassaintegrazione e licenziamenti le politiche di austerità e rigore.
Costruiamo l’opposizione politica e sociale al liberismo.
Dall esperienza Rimaflow a tutti le lavoratrici e i lavoratori per il diritto al lavoro nella dignità.
Per questo come Giovani Comuniste\i per dare man forte abbiamo organizzato striscionate di solidarietà nelle maggiori città del nostro Paese e costruiremo con tutti le forze politiche e sociali i singole e i singoli che non vogliono sottostare a ricatti picchettaggi con volantinaggi davanti alle sedi della banca Unicredit con un nostro volantino.
#RiMaflowVivra
#OpposizionePoliticaESocialeSubito
Andrea Ferroni Portavoce Nazionale Giovani Comunisti/e